La Serie 5 è uno dei modelli più importanti e rappresentativi di tutta la gamma BMW. Nata nel 1972, la berlina bavarese è stata declinata in sette generazioni, con uno stile che si è evoluto costantemente fino ai giorni nostri.
Pochi sanno, però, che alla base del successo della Serie 5 c’è un concept italiano. Le forme del primissimo modello, infatti, furono ispirate dalla BMW Garmisch disegnata da Bertone.
La nascita
Presentata al Salone di Ginevra nel 1970, la Garmisch è sparita dai radar fino al 2019, quando BMW decise di ridarle lustro creandone una replica fedele al modello e al progetto originale ed esponendola al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este.



Il prototipo fu concepito da Marcello Gandini (“padre” della Lamborghini Countach e della Miura e all’epoca numero uno della Bertone) come dimostrazione delle potenzialità creative dello studio. Gandini stesso ricorda:
“L’idea originale fu di Nuccio Bertone in persona. Egli voleva rafforzare ed espandere la relazione esistente con BMW proponendo un design sorprendente a Ginevra”.
In effetti, negli anni '60 lo studio di design partecipò alla creazione della BMW 3200 CS e al concept 2800 Spicup che s’ispirava alla 507. Successivamente, arrivò il momento della prima Serie 5, che Bertone immaginò come una coupé di taglia media. Gandini spiegò il progetto come “fedele alle linee BMW, ma un più dinamico e provocativo”.
Ecco, quindi, che in meno di 4 mesi, il team italiano ridisegnò una 2002 tii aggiustando le proporzioni e modificando diversi elementi estetici fino a creare la Garmisch.
Originale dentro e fuori
La BMW sorprese gli appassionati dell’epoca proponendo uno stile inedito, caratterizzato da linee pulite e da una particolare interpretazione della classica calandra a doppio rene. Per certi versi, lo sviluppo verticale della griglia può ricordare quello delle moderne M3 e M4.


In aggiunta, Bertone rese più originali i montanti C inserendo delle prese d’aria e montò una struttura a nido d’ape sul lunotto (una citazione alla Lamborghini Marzal del 1967, disegnata anch’essa dallo studio italiano).
Il team lavorò di fino anche sugli interni installando l’autoradio in verticale e uno specchio a scomparsa per il passeggero. A completare lo stravagante abitacolo c’erano colori sgargianti e finiture di lusso.
Ora la Garmisch è esposta al Museo BMW di Monaco di Baviera dove potrà ispirare una nuova generazione di designer.