"Questa dell'automobile è una nuova fase storica, e Dacia ha deciso di intraprenderla mettendosi l'abito buono". Solo pochi mesi fa Renaulution, il piano strategico del gruppo, aveva stabilito come Dacia avrebbe dovuto incarnare ancor di più l'idea di marchio legato alla mobilità accessibile.

Oggi, la casa di Mioveni ha voluto mostrare a Parigi, quelli che saranno i nuovi (e vecchi) capisaldi, le nuove misure per rimanere competitivi in un mercato sempre più selettivo e economicamente complesso.

Nuova realtà (con cui fare i conti)

Il gioco è - per certi versi - semplice: si tratta di domanda e offerta. Dacia ha venduto 7,5 milioni di auto in diciott'anni, conquistando il terzo gradino del podio in Europa per vendite ai privati.

Un'offerta pragmatica, semplice, senza troppo zelo, posizionata su segmenti chiave, piccoli e medio piccoli, per coniugare costi di produzione e prezzo competitivo al cliente. Basti pensare a vetture come la Sandero o la Duster da un lato, o lo stesso ideale incarnato dalla Spring tra le elettriche per fare una fotografia.

Dacia Manifesto, l'evento a Parigi

Ora però, con il prezzo delle materie prime e dei processi produttivi che chiedono conto, serve trovare il giusto bilanciamento tra costi, prezzo finale e attrattività, ed è su questo punto che verte la sfida del costruttore: mostrare un concetto evoluto della sua proverbiale essenzialità. Aumentare la qualità percepita mantenendo sempre la luce accesa su una relativa fruibilità e pragmaticità.

Da un lato quindi, si rinnova l'estetica per puntare a un maggior appeal: nuovo Logo, nuovi tratti stilistici - ben evidenti sui proiettori - ma al contempo anche nuove linee e proporzioni, più squadrate, meno "familiari", ma più d'impatto. Un cambio di passo questo, che si plasmerà su ogni modello della gamma.

Dacia Manifesto, l'evento a Parigi

Dacia Bigster nel 2025

Il secondo passo sarà quello di aprirsi verso il segmento C e oltre, con l'oramai conosciuto Bigster. Il concept SUV dovrebbe giungere nelle concessionarie nel 2025, ma già oggi ha mostrato quella che sarà la sua linea praticamente definitiva. 4.60 metri di lunghezza (un segmento C abbondante...), linee marcate per delineare le proporzioni, un cofano piatto e robusto, così come i passaruota, linea di cintura alta, barre sul tetto modulari e una grande griglia alla base del paraurti anteriore.

Il motivo di quest'ultima scelta dovrebbe essere presto detto: la Bigster sarà anche ibrida, considerando come - salvo cambiamenti rivoluzionari dell'ultimo minuto - poggierà sulla piattaforma CMF-B, la stessa che equipaggia la attuale generazione di Clio.

Essenziale si, povero no

Il cammino tra fruizione, accessibilità e "conti con la realtà", passerà anche per un caposaldo di Dacia: un equipaggiamento essenziale senza però diventare "povero". Dunque, ottimizzare quanto più possibile è l'obiettivo: le barre sul tetto saranno modulari, non accessori aftermarket, e potranno essere declinate sia in trasversalmente che longitudinalmente.

Dacia Manifesto, l'evento a Parigi

App e realtà aumentata

Quasi scontato oramai addurre come ulteriori buone pratiche il progressivo utilizzo di materiali riciclati e il mantenimento di pesi inferiori. Non da meno, l'abbattimento di costi relativi a software di infotelematica proprietari, per sfruttare al meglio invece quanto proposto sui cellulari, con un'app che permetterà l'interfaccia con Apple Car Play e Android Auto, ma al contempo che si delineerà per interagire anche con l'utente stesso, ad esempio, monitorando il livello di stanchezza.

A proposito di smartphone, proprio tramite un'app, sarà possibile visionare in realtà aumentata all'interno degli showroom Dacia il modello che si è configurato virtualmente, sia esternamente che internamente. Un'app su cui ancora non sono state rivelate ulteriori specifiche, ma da quanto mostrato durante il workshop di Parigi, promette un'interazione davvero molto interessante per bypassare quei vincoli fisici a cui talvolta in una concessionaria si deve sottostare.

Fotogallery: La presentazione della Dacia Manifesto