Con la nuova strategia che ha come obiettivo la crescita del marchio, Maserati ha spostato la produzione dei suoi modelli di maggior volume come le berline Ghibli e Quattroporte e il SUV Levante negli stabilimenti torinesi di Grugliasco e Mirafiori. Questo però non significa che non abbia progetti importanti per quello storico di Modena.

Il complesso in viale Ciro Menotti, da cui fino ai primi anni 2000 usciva l'intera produzione del Tridente, è stato ammodernato e trasformato in una fabbrica che unisce artigianalità e tecnologie ultramoderne, oltre che in un centro di eccellenza ingegneristica capace di dar vita a motori come il Nettuno e a supercar, anche elettriche, come la MC20.

Cambiamenti epocali

La sede, con annessa fabbrica, di Viale Ciro Menotti, sorge alla fine degli Anni '30, dopo la cessione dell'azienda dai fratelli Maserati alla famiglia Orsi, e viene inaugurata il 1° gennaio del 1940. Dopo pochi anni, con la Seconda Guerra Mondiale, la produzione automobilistica si ferma per lasciar spazio ai componenti per aerei e contribuire alla causa bellica.

Le auto tornano a essere costruite nel 1947. Dalle 3500 e 5000 GT alla prima Quattroporte, dalla Ghibli disegnata da Giugiaro alle Bora e Merak a motore posteriore, la fabbrica di Viale Menotti realizza con tecniche ancora in gran parte artigianali tutti i modelli.

La fabbrica Maserati di Modena nel 1958

La fabbrica Maserati di Modena nel 1958

Fanno eccezione le carrozzerie, che arrivano già verniciate da fornitori esterni, inclusa la Innocenti che nel difficile periodo della gestione De Tomaso realizza quelle della Biturbo, e della Zagato che nello stesso momento si occupa di modelli speciali come le Spyder.

Negli anni seguenti, il quartier generale Maserati resiste bene agli scossoni dei vari passaggi di proprietà fino a trovare il suo assetto con l'ingresso nel Gruppo Fiat, che infittisce la collaborazione con Ferrari sul fronte motoristico, poi FCA.

La fabbrica Maserati di Modena nel 1998

La fabbrica Maserati di Modena nel 1998

Con quest'ultima doppia evoluzione e gli ambiziosi piani di rilancio, per la prima volta la produzione di alcuni dei modelli del marchio avviene lontano da Modena, dove continuano a nascere le sportive come GranTurismo e GranCabrio. Qui, nel 2019, poco prima di fondersi con PSA dando vita a Stellantis, FCA decide di creare un nuovo polo d'eccellenza tecnologica, trasformando la sede in un laboratorio per lo sviluppo di soluzioni motoristiche e la fabbrica in un impianto all'avanguardia.

La fabbrica Maserati di Modena nel 2021

La fabbrica Maserati di Modena nel 2021

L'era del carbonio

La nuova fase inizia con la produzione della MC20, supercar a motore posteriore presentata nel 2020 e spinta dal possente V6 biturbo Nettuno, un motore a sua volta progettato e assemblato nel nuovo Engine Lab e destinato anche ad altri modelli.

La fabbrica Maserati di Modena nel 2021

Il motore V6 Nettuno

L'impianto di Modena non perde la sua vocazione semiartigianale, che affida a personale specializzato e formato con tecnologie di realtà virtuale, aiutato da robot, la costruzione delle auto con elevate possibilità di personalizzazione, ma riceve nuove linee di assemblaggio concepite per lavorare materiali come la fibra di carbonio.

La fabbrica Maserati di Modena nel 2021

Il nuovo reparto verniciatura high tech

Novità assoluta, il reparto verniciatura interno con forno di asciugatura, all'avanguardia anche sul piano della gestione ambientale ed energetica, che utilizza sistemi automatizzati per gestire il passaggio da un'area all'altra, fondamentale per i colori special multistrato disponibili per la MC20.

La fabbrica Maserati di Modena

Le linee di assemblaggio della MC20

Lavoro d'equipe

Il nuovo metodo di sviluppo prevede una collaborazione molto stretta tra il reparto progettazione e la gestione dell'assemblaggio, in modo da prevedere e superare il maggior numero di problemi di produzione che possono manifestarsi passando alla realizzazione pratica delle auto.

Le nuove linee sono state realizzate con la collaborazione della divisione Bosch Rexroth, con strumenti digitali avanzati che assistono tutte le operazioni non manuali. Ad esempio, il serraggio di viti e bulloni è affidato ad avvitatori Nexo di nuova generazione capaci di registrare giri e forza applicata a ciascun componente e sono in dotazione a oltre 60 postazioni, otto delle quali di assemblaggio motori.

La fabbrica Maserati di Modena

Una delle postazioni con attrezzi connessi wireless

Gli avvitatori fanno parte degli oltre 370.00 macchinari e strumenti, incluse le telecamere e i robot, connessi wireless al sistema centrale. Questo supervisiona e coordina lo smistamento dei componenti e il movimento dei trasportatori automatici guidati da GPS e sensori ottici.

La scheda di Maserati Modena

Inaugurazione 1940
Proprietà Stellantis
Collocazione Modena, Italia
Superficie complessiva -
Dipendenti impiegati circa 500 di cui 250 addetti alla produzione
Capacità produttiva fino a 6 vetture al giorno
Altre attività Engine Lab
Modelli attualmente prodotti Maserari MC20 e MC20 Cielo
Modelli storici più importanti prodotti Maserati 3500 e 5000 GT, Ghibli (I e II), Bora, Merak, Mistral, Biturbo e derivate, 3200 GT, GT e Spyder, Quattroporte (da I a V), MC12, GranTurismo e GranCabrio
Modelli di prossima produzione MC20 Folgore (2023)

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