Cresce il numero di voci contrarie al regolamento Euro 7 sulle emissioni delle auto nuove che dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio 2025.

Al coro delle critiche si aggiunge oggi quello di Anfia, l'associazione che rappresenta le 2.202 imprese e 168.000 addetti impegnati nella componentistica per auto, che parla di una proposta "incongruente e decisamente gravosa", oltre che "inaccettabile nel suo impianto".

"Una proposta incompleta e approssimativa"

Dopo un'analisi tecnica dei diversi aspetti che compongono la proposta normativa Euro 7, l'Anfia ricorda che questa transizione produttiva fortemente voluta dalle imprese "richiede alla filiera automotive ingentissimi investimenti in tempi molto ristretti".

Il giudizio dell'associazione sulla proposta è negativo sotto tutti gli aspetti (così come quello del Governo), definita senza mezzi termini "incompleta e approssimativa", con diversi passaggi "lacunosi, incongruenti o addirittura contraddittori".

I prezzi delle auto aumenteranno del 3%

Uno degli esempi portati dall'Anfia riguardo a questa incongruenza delle nuove regole è quello dei futuri catalizzatori riscaldati elettricamente per abbattere alcuni inquinanti, che rischiano di aumentare i consumi e le emissioni di CO2.

Emissioni allo scarico

Emissioni allo scarico di un'auto

Tra l'altro viene ricordato uno studio dell'Acea che evidenzia come l'introduzione dell'Euro 7 porterà a una riduzione del 4% per le emissioni degli ossidi di azoto (NOx). Forti riserve vengono espresse anche riguardo agli aumenti stimati del 3% del prezzo dei veicoli, che per Anfia saranno "senza dubbio maggiori".

Le critiche, i dubbi e le richieste di modifica

Queste sono in particolare le critiche, i dubbi e le richieste di modifica che l'Anfia propone alla Commissione europea, punto per punto:

  • Prevedere una forte spinta verso l'utilizzo e la valorizzazione dei Low Carbon Fuels (LCF), i combustibili da fonti rinnovabili con diverse percentuali "CO2 neutral".
  • Nuove disposizioni per le alimentazioni a idrogeno, con attestazione di emissioni di CO2 nulle.
  • Modificare i severi limiti previsti alle emissioni di metano (CH4) che vanno a "imporre un onere unico e significativo di conformità solo ai motori che utilizzano gas naturale". Questo soprattutto in ottica di decarbonizzazione con utilizzo sempre maggiore di biometano.
  • Dubbi sulla diagnostica di bordo dedicata alla misurazione delle emissioni, sistemi che richiedono fasi di sviluppo e test lunghi e costosi.
  • Definire rapidamente le misure attuative.
  • Le disposizioni di prova attualmente in vigore dovrebbero essere mantenute anche nel nuovo regolamento, almeno per quanto riguarda gli inquinanti più impattanti.
  • Occorre allineare le regolamentazioni sui target CO2 del 2035 con l'Euro 7 anche per quello che riguarda gli Small Volume Manufacturers, cioè quei Costruttori che vendono meno di 10.000 auto all'anno in Europa.
  • Diverso calendario di introduzione per le emissioni dei sistemi frenanti. Proposta di valutare nel 2028 l'immissione sul mercato di retrofit con dischi e pinze a basse emissioni di polveri per il parco circolante.
  • Far ricadere gli obblighi emissivi da pneumatici agli stessi produttori di pneumatici.
Anfia, il documento completo sull'Euro 7