Non è un gran complimento dire che un’auto possiede la virtù dell’equilibrio. Del resto l’equilibrio si può raggiungere anche non brillando in nulla, quindi parlare di equilibrio è un modo elegante per non ammettere che si è rimasti freddi. In realtà ci sono vetture che sull’equilibrio hanno basato la reputazione, perché sono davvero la sintesi fra caratteristiche a cui danno lo stesso peso: la Volkswagen Golf ad esempio ha dimensioni ideali per la città (è lunga 4,25 metri) ma può svolgere anche il ruolo di prima macchina, è molto curata all’interno e ospita comodamente quattro adulti, con il plus di un bagagliaio non molto ampio (380 litri) ma ben disegnato e facile da sfruttare. La Golf piace ai giovani e ai padri di famiglia, a chi la vuole sportiva (c’è la R da 300 CV) o per macinare chilometri, a chi viaggia da solo o ha bambini. Da poche settimane è in vendita con il frontale aggiornato, di cui vi parliamo in questa prova del #perchécomprarla.


Pregi e difetti


La berlina tedesca è stata nel 2016 l’auto più venduta in Europa, nonostante la concorrenza di vetture più agguerrite o di tendenza. Il successo è dovuto in parte al buono sfruttamento degli spazi: la Golf è lunga al centimetro quanto la Fiat 500X e altri SUV della stessa categoria, ma offre in più un bagagliaio di facile accesso (la soglia non è molto alta da terra) e all’interno ospita senza difficoltà quattro adulti. Il quinto è più sacrificato, complice la presenza del tunnel centrale, dove però si trovano due utili bocchette per la climatizzazione. Nell’abitacolo sono presenti anche numerosi vani portaoggetti. La qualità dei materiali e degli assemblaggi è elevata, ma di contro la Golf sconta un difetto comune a gran parte delle auto tedesche: la lista degli accessori è molto ricca e solo pochi di questi rientrano nel primo equipaggiamento. Sulla 1.6 TDI si pagano ad esempio lo start&stop e non si possono avere i vetri elettrici posteriori.


Quanto costa


Il listino della Volkswagen Golf parte da 20.150 euro, ma bisogna salire a 23.050 euro per avere la meno costosa fra le versioni con motore diesel: ha il 1.6 TDI da 90 CV, 25 in meno di quella che abbiamo guidato nel corso della nostra prova. Il benzina più economico ha 3 cilindri ed il 1.0 TSI da 86 CV, mentre il diesel da 115 CV parte da 25.500 euro. Non sono pochi, complice anche la dotazione migliorabile e la presenza dell’asse posteriore a ruote interconnesse (le ruote posteriori indipendenti sono riservate ai modelli da almeno 120 CV), ma in compenso la Golf si “riscatta” in termini di consumi e comportamento al volante: nel corso della nostra prova abbiamo registrato percorrenze in città di oltre 15 km/l e su strade extraurba-ne di 20 km/l, destinate però ad aumentare quando si cede alla verve del 1.6 TDI, non fluido e progressivo a bassa velocità ma decisamente progressivo in allungo. Di serie il cambio manuale a soli 5 rapporti.

ERRATA CORRIGE del video: la differenza di prezzo tra il 1.6 TDI e il 2.0 TDI è di 2.300 euro a parità di allestimento.

Fotogallery: Volkswagen Golf Sport