Quanti cambiamenti in sole quattro generazioni di Mercedes Classe A. La prima, di fine anni Novanta, è passata alla storia (oltre che per aver fallito, al primo tentativo, il test dell’alce e per aver inserito l’ESP nella dotazione di serie) come la prima Mercedes “piccola”, in versione normale e a passo lungo. La seconda, sempre con forme da MPV, ma 5 porte e coupé. La terza, diventa più classicamente una compatta a 2 volumi. E la quarta? Non cambia nella filosofia, ma rappresenta un salto in avanti tecnologico.


Com’è
Del design vi abbiamo già ampiamente parlato. Vista su strada - che è sempre cosa diversa rispetto allo spazio chiuso di un evento di lancio statico - la nuova Classe A conferma tutto il suo dinamismo. Quindi vale la pena passare subito alla tecnologia, partendo da quella per la sicurezza, che è al top, perché da giugno, settimana più settimana meno, arriveranno tutti i dispositivi di assistenza alla guida della Classe E, capaci di sorvegliare quello che accade attorno alla macchina grazie al radar e alla telecamera stereoscopica 3D, portando quasi a zero il rischio di errore umano. Fin da subito sono disponibili la chiamata e la frenata automatica d’emergenza, il sistema attivo che evita l’abbandono involontario della corsia, il riconoscimento dei cartelli dei limiti di velocità e il cruise control adattivo. Per il resto, su tutte le versioni è di serie il doppio schermo, uno davanti agli occhi e uno al centro. A richiesta è possibile averli da 10,2 pollici, con quello centrale che è anche touch, per la prima volta su una Mercedes. A proposito, la rotella sul tunnel lascia spazio il posto al touchpad e, sempre a sfioramento, ci sono anche i tasti sulle razze del volante. Vi state chiedendo se tutto ciò sia facile da usare? Con minimo di allenamento sì, ma vi posso garantirre che col display centrale vi ritroverete ben presto come col vostro smartphone. E il bello è che la grafica, 3D e in altissima definizione, è la stessa della Classe S.
Come va
Per il momento ci sono solo motori diesel e benzina, ma non mancano le novità. La 200, quella che ho guidato, sotto il cofano ha un 1.300 turbobenzina a 4 cilindri da 163 CV, disponibile anche con cambio automatico a 7 marce e doppia frizione. Un motore per nulla piccolo, nel comportamento, grazie ai 250 Nm di coppia a 1.600 giri. Le risposte sono pronte fin dai bassi regimi e se è vero che non c’è mai un picco di spinta, è anche vero che non avrebbe senso pretenderlo da questo propulsore, concepito per essere in perfetto equilibrio tra brillantezza e parsimonia nei consumi. A proposito: quando si guida a velocità costante e con un filo di gas, l’elettronica disattiva due cilindri. Tra le curve, il telaio dimostra di essere dimensionato per sopportare le sollecitazioni dei motori più potenti. I limiti di tenuta infatti sono alti, i cambi di direzione abbastanza rapidi e pazienza se lo sterzo, rapido al punto giusto, non comunica un granché di quello che succede sotto alle ruote. Mercedes, storicamente, significa anche (se non soprattutto) comfort, materia in cui la Casse A eccelle: rispetto al vecchio modello migliora soprattutto l’insonorizzazione del motore e del rotolamento delle gomme, senza contare che la grande cura posta nell’aerodinamica si traduce nella totale assenza di fruscii. Ultima, ma non meno importante, la qualità: difficile pretendere di più quanto a materiali, assemblaggio e cura del dettaglio.



Curiosità
Rispetto alla vecchia generazione, il pianale è nuovo, il passo cresce e, particolarità (anche se non è la prima volta che accade) le sospensioni posteriori sono di due tipi: a ruote interconnesse per le versioni meno potenti, multilink per i motori top di gamma. Ma se in passato, su altri modelli, la scelta era dettata da ragioni economiche, in questo caso - dichiara Mercedes - dipende dalla necessità di lasciare spazio (lo schema a ruote interconnesse è meno ingombrante) per le batterie delle future varianti ibride.

Quanto costa
Per il momento la gamma è abbastanza ristretta. C’è un diesel, 1.5 da 116 CV, da 29.900 euro. E poi due benzina. Il 1.300 da 163 CV, che parte da 30.000 euro con cambio manuale e da 32 con l’automatico. E poi il 2.0 da 224 CV, solo con l’automatico, da 39.000 euro. Optional consigliati? Il pacchetto parcheggio con telecamera a 360° e quello, sopra citato, di sicurezza avanzata.


La scheda
Motore: 1.332cc, turbobenzina, 4 cilindri
Potenza: 163 CV a 5.500 giri
Coppia: 250 Nm a 1.620 giri
Velocità massima: 225 km/h
Consumo medio: 5,8 l/100 km
Emissioni CO2: 133 g/km