Chiedete di definire un fuoristrada o un SUV a qualcuno che di auto non ne è appassionato e probabilmente vi risponderà che è una “gip”. Grafie e italianizzazioni a parte, Jeep è riuscita lì dove non è praticamente riuscito nessuno, neanche Ferrari: ha fatto diventare il proprio nome il sinonimo di una tipologia specifica di auto, quelle per offroad appunto. E se Jeep è sinonimo di fuoristrada è grazie ad un’auto in particolare che nei suoi 70 anni di carriera e nelle diverse incarnazioni, è diventata un simbolo. In Austria abbiamo avuto modo di provare non "una" nuova Jeep, ma "la" nuova Jeep: la Wrangler.

Com’è

Immaginatevi di chiedere a Leonardo di “ammodernare” la Gioconda. Ok, forse le metterebbe lo smartphone in mano, ma siamo d’accordo che in fin dei conti la sostanza rimarrebbe la stessa. Perché se la Monna Lisa rappresenta quello che rappresenta, è perché è così come è stata concepita. Va bene, forse il parallelo è un po’ ardito, ma serve per far capire che da una nuova generazione della Wrangler non ci si aspetta - e non si vogliono - stravolgimenti. La devi riconoscere subito, anche da lontano: ecco perché ci sono le sette feritoie, perché i fari circolari, ora full LED, la carrozzeria squadrata e il posteriore con fanaleria non integrata e ruota di scorta ben in vista. Dentro, l’impostazione generale è quella tipica Wrangler, con la plancia verticale, il parabrezza quasi incollato al volante, ma l’iniezione di tecnologia si vede di più - ecco che torna la Gioconda con lo smartphone - e arriva uno schermo touch centrale da 8,4” ad altissima risoluzione con l’ultima versione dello UConnect e davanti agli occhi di guida un display LCD integrato al quadro strumenti. Il passo è cresciuto, così come lo spazio per chi siede dietro e anche la qualità generale dell’abitacolo, che è un mix pressoché perfetto tra cura ai dettagli e necessità di essere il più funzionale possibile.

 

Fotogallery: Jeep Wrangler Sahara Unlimited

Come va

Si sta in alto, sulla Wrangler, anche più di tanti SUV blasonati che costano il doppio. La sensazione di dominio sulla strada è totale, al quale contribuisce la consapevolezza che la carrozzeria finisce lì dove ti aspetti vista la forma “cubica”. Fare manovra, non solo in fuoristrada ma anche in città, banalmente, è semplice, anche perché ora la nuova trazione integrale consente un angolo di sterzata molto più ridotto rispetto a prima. Su strada, la Sahara - la versione più civilizzata - sa persino essere confortevole: non le serve uno sterzo diretto e troppo reattivo, rovinerebbe il comfort, e l’assetto morbido annulla bene buche e asperità. Solo le curve strette sono più ostiche, visto il baricentro e il pedale del freno con cui bisogna prendere confidenza. Certo, il comfort acustico a velocità elevata non è quello di una coupé: provate a lanciare a 110 km/h un’auto così squadrata e, magari, con il tetto in tela. L’insonorizzazione, insomma, trova casa altrove. Lasciata la Sahara e l’asfalto, tocca alla Rubicon e al percorso in fuoristrada preparato ad hoc per dimostrare le doti della Wrangler. Il cambio a 8 marce sfrutta tutta l’erogazione del turbodiesel 2.2 da 200 CV e 450 Nm e la presa delle gomme tassellate su terra, fango o qualsiasi terreno ci sia sotto di voi è impressionante. Non sono appoggiate al suolo, lo mordono.

 

La curiosità

Potenzialmente, non c’è una Wrangler uguale all’altra. E non ci riferiamo alle migliaia di configurazioni che sono disponibili after-market con tutti gli accessori disegnati, progettati e prodotti da Mopar anche per la nuova generazione. Già in sede di acquisto, al concessionario, il livello di customizzazione è altissimo. Tanto per cominciare, anche la Wrangler 2018 è disponibile in due varianti di carrozzeria, a quattro e a due porte con lunghezza diversa. Poi, c’è la questione allestimenti: lo Sport è dedicato a chi la vuole più “pura” possibile, la Sahara per chi non intende rinunciare ad un feeling premium e poi c’è lei, la Rubicon, quella pronta a tutto, inarrestabile anche di fronte ai muri. Non finisce qui, perché poi c’è il capitolo tetto: meglio hard top removibile, capote ripiegabile fino alla coda oppure un inedito tetto in tela elettrico?

 

Jeep Wrangler Rubicon
Jeep Wrangler

Quanto costa

In Italia e in tutta Europa la gamma motori si articola su due opzioni: il già citato turbodiesel e poi un 2.0 turbobenzina da 272 CV, entrambi a quattro cilindri. I sei, da noi, non saranno disponibili. Tre gli allestimenti, già citati, per un listino che ancora non è stato definito specificatamente per l’Italia ma che, in Europa, parte da circa 48.000 euro. Il lancio commerciale è previsto per settembre.

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Fotogallery: Jeep Wrangler Rubicon

Wrangler Sahara 2 porte 2.2 ATX 200 CV

Motore 2.143 cc Turbodiesel 4 cil. in linea
Potenza 200 CV/147kW
Coppia Massima 450 Nm a 2.000 giri/min.
Consumi 7,4 l/100 km
Emissioni 195 g/km
Altezza minima da terra 260 mm
Angolo di Attacco 37,4
Angolo d’Uscita 30,57
Angolo di Dosso 26,2
Capacità di guado 760 mm a 8 km/h
Velocità Massima 180 km/h
Accelerazione 0-100 km/h 8,9 sec.
Trasmissione Automatico 8 marce
Prezzo base 48.000 euro
Prezzo della versione provata N.D.
Trazione Posteriore/integrale inseribile