La Classe A passerà alla storia di Mercedes come l’auto delle prime volte e, per certi aspetti, della svolta. Abbiamo dedicato una retrospettiva alla prima generazione, piccola monovolume a trazione anteriore che ha stravolto il mercato sul finire degli anni Novanta. La seconda invece è stata, ancora una volta, di rottura, capace di imporsi, con la sua nuova carrozzeria da hatchback, come una "berlina modaiola" e, con le versioni giuste, molto sportiva.
Poi, nel 2018, la terza generazione, ancora berlina, ma tecnologica e rifinita come nessun’altra della categoria. La stessa che proviamo in questo Pro&Contro, in versione 200 Automatic con il 1.3 turbo benzina da 163 CV (qui potete scoprire quanto consuma davvero) e in allestimento Sport. Un’auto che, considerati tutti gli optional di cui è dotata, si avvicina ai 48.000 euro.

Se già tutte le Classe A di nuova generazione colpiscono per il loro abitacolo, quella della nostra prova stupisce e rapisce. Le forme sono iper moderne con un bel richiamo al classico, specie con le bocchette d"aerazione circolari, che però qui sono retroilluminate a LED e perciò non solo cambiano stile con il pacchetto luci (fino a 64 combinazioni, davvero spettacolare) ma variano temporaneamente tra blu e rosso quando si cambia la temperatura.
E ancora, i sedili integrali rivestiti in pelle di alta qualità, i doppi schermi ad altissima risoluzione e i già citati LED che solcano plancia e pannelli porta. In sintesi: una piccola Classe S pensata per chi vuole guidare anziché stare seduto dietro.

E si capisce perché si sceglie di guidare. La Classe A vanta una piattaforma e un telaio progettati per garantire il massimo divertimento di guida (non dimentichiamoci infatti che ci sono le varianti AMG A 35 e AMG A 45).
Non serve comunque arrivare a “cavallerie” così importanti per apprezzare l’equilibrio in generale e lo sterzo eccellente per comunicabilità e precisione. L’assetto da 19” è ottimo in quanto a inserimento e i 163 CV spingono con tanta forza.

Sportiveggiante quindi, ma pure comoda. Non deve spaventare l’assenza, su questa versione, delle sospensioni a regolazione elettronica: nonostante i cerchi da 19”, buche, tombini, avvallamenti sono digeriti in maniera ottima, senza la minima incertezza.
Un gran bel compromesso, quindi, per chi usa l’auto in città e poi nel weekend vuole divertirsi tra le curve. In più, il cambio 7G DCT lavora in maniera fluida e, quando la modalità di guida inserita è Comfort o Eco, impercettibile.

Ecco uno dei motivi per i quali la Classe A è rivoluzionaria così come dicevamo nell’incipit. È proprio a bordo della berlina che ha debuttato MBUX (cioè Mercedes-Benz User Experience) cioè il nuovo sistema di infotainment che piano piano si sta allargando al resto della gamma.
Due schermi da 10,2” e ben quattro modalità di controllo per una delle interfacce più evolute, che offre aggiornamenti over-the-air, navigatore con realtà aumentata, servizi online e tante altre funzionalità in continuo sviluppo. Non solo infotainment, comunque: la Classe A è un punto di riferimento anche per i dispositivi di ausilio alla guida, tarati in maniera impeccabile per una guida confortevole anche sui viaggi più lunghi.

Rispetto alla generazione precedente, la Classe A è più lunga e ha un passo maggiorato. Questo si traduce in un’abitabilità posteriore migliore rispetto a prima: c’è più spazio per le ginocchia.
Ecco, peccato che qualche centimetro utile in larghezza sia rubato dalla bella maniglia interna della portiera, contro la quale la rotula andrà inevitabilmente a sbattere. Va anche detto, per contro, che una maniglia così curata difficilmente la si trova.

Bella dentro, l’abbiamo vista, e anche bella fuori, minimal e levigata. Ok, lo stile è sempre soggettivo e potremmo parlarne per ora senza raggiungere un verdetto, ma sicuramente si può concordare sul fatto che la Classe A sia un bell’oggetto di design.
Ecco perché stonano alcuni dettagli, piccoli peccati d’imprecisione. Tra il cofano motore e il paraurti, per esempio, c’è qualche millimetro di troppo, e la cornice cromata dei finestrini, come si vede in foto, è disassata, perlomeno sull’esemplare della nostra prova.

Per certi aspetti la Classe A “soffre” il fatto di essere stata la prima, nella famiglia Mercedes, a essere equipaggiata con MBUX. Per questa ragione, alcune scelte ergonomiche possono essere riviste e affinate. In particolare ci riferiamo al fatto che la corona del volante copra una sezione dello schermo centrale, nascondendo, in base alle schermate, informazioni importanti. Un domani, una maggiore distanza tra i due schermi potrebbe risolvere il problema.
Ancora, i controlli a sfioramento sulle razze del volante (i quadratini neri, per intenderci) sono poco precisi. Piccole sviste che, comunque, non rovinano l’esperienza utente.
Fotogallery: Mercedes Classe A, pro e contro
Mercedes-Benz Classe A