Le soluzioni elettrificate stanno sbarcando sui modelli della maggior parte delle Case automobilistiche. Volvo, da sempre impegnata nella sostenibilità ambientale, partecipa attivamente a questo cambiamento proponendo soluzioni a basso impatto ambientale per tutta la sua gamma.
Per aver un quadro generale sullo sviluppo di queste nuove tecnologie abbiamo provato il SUV intermedio della Casa svedese XC60 B5 e la station wagon V60 T6 che combinano rispettivamente, secondo la nuova nomenclatura delle motorizzazioni, un motore diesel con sistema mild hybrid e un motore benzina combinato ad un unità elettrica posizionata sull’asse posteriore.

I powertrain elettrificati
Andando più nello specifico, la XC60 B5 viene equipaggiata con un motore turbo a gasolio di 2,0 litri da 235 CV che salgono a 249 grazie al sistema mild hybrid a 48V. Come sappiamo, questa tecnologia non permette la percorrenza su strada in modalità completamente elettrica ma garantisce spunti più efficaci e un surplus di potenza nei casi di richiesta massima da parte del conducente.
Il SUV medio di Volvo scatta così da 0-100 km/h, anche grazie alla trazione integrale e al cambio sequenziale Geartronic, in 7,1 secondi con un consumo combinato medio di 6 l/100 km, valore piuttosto basso considerate le 2 tonnellate di peso.
La famigliare V60 equipaggiata con il T6 prevede, invece, l’utilizzo di un motore termico di 2 litri turbo benzina da 253 CV combinato ad un’unità elettrica da 87 CV sul posteriore che le garantiscono una potenza massima di 340 CV.
Il consumo combinato si abbassa secondo il ciclo WLTP a 1,7 l/100 km con uno scatto da 0-100 km/h in 5,4 secondi. Grazie alla batteria da 11,6 kWh che alimenta il motore elettrico, la V60 è in grado di percorrere fino a 50 km in modalità completamente elettrica.

Aggressive fuori, eleganti dentro
Il design delle vetture Volvo è cambiato completamente negli ultimi anni. Il nuovo family feeling punta su linee più semplici e minimali, ma al tempo stesso moderno che, in base all'allestimento scelto, virano più verso la sportività, come nel caso dell'R-Design grazie alle prese d'aria più marcate e allo spoiler posteriore, o al lusso come sulla Inscription da noi provata, sulla quale spiccano modanature cromate aggiuntive.
Inconfondibile, poi, la parte anteriore, con i gruppi ottici a LED a forma di T ribaltata che terminano vicino alla grande calandra che ospita il logo della Casa svedese.
Gli interni sono ben studiati e offrono materiali e finiture di alta qualità. Nella plancia centrale, non manca il grande schermo posizionato verticalmente da cui si può gestire in maniera piuttosto intuitiva il sistema di infotainment, dalla navigazione ai multimedia.
Il cluster digitale, dietro al volante, permette di tenere sott’occhio le principali informazioni legate alla guida, oltre alle informazioni sulla navigazione che vengono replicate su di esso. Nel tunnel centrale si trova il selettore del cambio in cristallo che impreziosisce la qualità interna della vettura, così come gli inserti in legno Driftwood sulla plancia.

Impostazione diversa, stesso risultato
Sicuramente, l’impostazione di guida delle due macchine è completamente diversa. Se nella XC60 la posizione risulta rialzata e permette una visione dall’alto della strada, la station wagon V60 ti fa sentire quasi a contatto con la strada.
Anche se le due vetture differiscono molto nella carrozzeria esterna e nella loro concezione, il piacere di guida rimane molto simile. Lo sterzo risulta preciso sia a bassa andatura sia in quelle più sostenute, grazie ad un assetto ben studiato da parte degli ingegneri Volvo.
La differenza principale risiede giustamente nella diversa motorizzazione. L’erogazione del motore diesel unito alla tecnologia mild hybrid della XC60 B5 risulta più progressiva e lineare in tutte le condizioni con la possibilità di intervenire manualmente sui rapporti del cambio Geartronic a 8 rapporti.
Il Twin Engine T6 ibrido plug-in è sicuramente più scattante e risulta anche più “aggressivo” nella guida. Da sottolineare in questa versione la mancanza delle palette al volante e la presenza della funzione B nel selettore del cambio che aumenta la quantità di energia recuperata durante la frenata.