La Portofino è la Ferrari da tutti i giorni. Per definizione, ma anche per tradizione data la sua natura di Spider con tetto rigido, il cosiddetto “coupé-cabrio”. Un’auto così te la immagini sfilare veloce fra le curve di una bella strada costiera, di collina oppure di montagna, a seconda dei gusti.
Ma cosa succede quando c’è una pandemia che ha cambiato il corso della storia e la tua città è in zona rossa? Semplice: se hai la fortuna di possedere una Ferrari, la utilizzi come un’auto normale. E non è detto che sia un problema, anzi...
M di modificata
Chi vi scrive, quest’esperienza l’ha vissuta sulla sua pelle e ho deciso di raccontarvela in un video un po' diverso dalle classiche recensioni. La Ferrari protagonista è la Portofino M, l’evoluzione della Spider di Maranello che arriva sul mercato giusto in tempo per la bella stagione.
Non è cambiata molto, anzi si fa fatica a scorgere le differenze che vivono per lo più sottopelle. A Maranello non si va quasi mai ad intaccare il design di un’auto in produzione e tutto quello che cambia viene modificato, appunto, in funzione delle evoluzioni tecniche.
Un esempio? Il nuovo impianto di scarico, con filtro anti particolato (ma senza silenziatori) ha determinato la modifica la forma dell’estrattore posteriore, ora separato dal paraurti e volendo in carbonio (optional).
Prestazioni fuori di testa
Ora i cavalli sono 620 (prima erano 600) spalmati con una precisione svizzera fra 5.750 e 7.500 giri grazie a una serie di interventi di fino sul V8 biturbo e alla nuova trasmissione a doppia frizione a 8 rapporti più veloce e anche efficiente (i tecnici Ferrari un miglioramento dei consumi nell'ordine del 6%).
Parliamo dello stesso powertrain della Roma il cui fiore all’occhiello è ovviamente il motore che negli anni e diventato giocoforza più educato nel sound (ora è omologato Euro 6D), ma continua a regalare soddisfazioni incommensurabili su strada e in pista (a seconda dell'applicazione). E anche nel caso di una Ferrari granturismo come la Portofino M, le prestazioni continuano a crescere all’inverosimile: 3,45 secondi nello 0-100 (9,8 nello 0-200) e oltre 320 km/h di velocità massima.
Ma quello che impressiona nella realtà è la sua sfruttabilità pressoché infinita. In città lo fai girare a 55 km/h in 7-8 marcia e non batte ciglio. In autostrada lo tratti da macinachilometri a velocità costante e ti stupisce per la silenziosità. Fra le curve schiacci quanto puoi tu e ti fa volare. In tutti i sensi e oltre il dovuto.
Fermo restando che l’auto rimane alla portata di tutti o quasi grazie all’elettronica che però ora ti tenta ad andare oltre: sul Manettino della Portofino M ci sono due posizioni "nuove": RACE e ESC-OFF. Da selezionare con cautela.
In generale e a parità di pedigree tecnico, ho trovato la Portofino M più morbida della suo cugina chiusa, la Roma, e per questo più godibile turisticamente parlando. Da equipaggiare sempre e comunque con sospensioni a controllo elettronico Magnaride che sono optional.
Gli accessori che fanno la differenza
Altre sensazioni e sfumature ve le racconto nel video. In questa sede mi limito a segnalare alcuni aggiornamenti interessanti per l’utilizzo di una everyday supercar come la Portofino. Che dentro non è cambiata e cioè non si è evoluta con il cockpit iper digitale della Ferrari Roma.
Troppo “sofisticato” per una Spider Ferrari che vuole rimanere “classica” (da notare il contagiri analogico, un feticcio di questi tempi!), che però non può più rinunciare agli ADAS per viaggiare più tranquilli. Cruise control adattivo in primis. Ovviamente non è obbligatorio, anzi bisogna pagarlo a parte.
L’optional nuovo che ci sentiamo invece di raccomandare è Neck Warmer, cioè la il sistema di areazione per riscaldare la cervicale di guidatore e passeggere dal poggiatesta, rendendo sostenibile anche un viaggio a tetto aperto a velocità autostradale. L’importante, ovviamente, è montare il frangivento che fa molto bene il suo lavoro fino a 120 km/h (guardate i miei capelli nel video per credere).
Quanto costa nella realtà
Come ogni auto da sogno anche la Portofino M ha il suo prezzo. Sulla carta si parte da 206.000 euro, ma nella realtà bisogna fare i conti con gli optional e personalizzazioni che a Maranello si pagano tanto e a parte.
Per intenderci l'esemplare protagonista di questo test è accessoriato di tutto punto, dal colore speciale "Rosso Portofino" (+ 7.400 euro) ai nuovi cerchi in lega da 20' forgiati e diamantati (+ 5.100 euro). Tutto il carbonio a vista che sicuramente avete notato (volante, bridge interno, estrattore ecc) vale oltre 25 mila euro.
Ma visto che il tema di questa prova è l'utilizzo quotidiano di un'auto del genere, ho preparato una lista della spesa degli optional a cui non si può rinunciare se puntate sull'usabilità della Portofino M. Prendete nota (se potete permetterlo) e... buona everyday Ferrari!
Gli optional consigliati per "tutti i giorni"
ADAS full pack | 5.400 euro |
Fari full led adattivi | 2.000 euro |
Surround view camera 360° | 3.600 euro |
Premium Hi-Fi | 3.700 euro |
Neck wamer | 2.000 euro |
Sospensioni Magneride | 3.300 euro |
Fotogallery: Ferrari Portofino M, la prova
Ferrari Portofino