Personale, sportiva e ora ancora più “verde”. La nuova Tucson è arrivata da meno di un anno, portando una piccola rivoluzione in casa Hyundai. Il SUV ha inaugurato un design innovativo per il brand, offrendo di recente anche la versione N Line, la più cattiva (al momento) della gamma.
L’altra novità è sicuramente il powertrain: oltre alle versioni benzina e diesel elettrificate in forme mild hybrid o full hybrid (per la sola variante a benzina), c’è anche l’ibrida plug-in protagonista di questa prova, che unisce l’autonomia di un motore termico coi vantaggi di un’unità elettrica. Il risultato è un’auto con prestazioni interessanti sia sul piano della sportività che su quello dell’efficienza.
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Esterni
Rispetto al precedente modello, la Hyundai Tucson è tutta nuova. Solo le misure sono piuttosto simili con 4,5 m di lunghezza, 1,87 di larghezza e 1,65 di altezza. Il design è molto elaborato e - come accennato in precedenza - apre un nuovo corso stilistico di Hyundai, molto moderno e dinamico, specie nel caso dell'allestimento N Line.
Senza dubbio, la parte più originale è quella anteriore. La calandra integra i fari LED Parametric Hidden Lights, i quali, quando sono spenti, si “mimetizzano” col resto del frontale. Una volta accesi, invece, vengono rivelati i diversi cristalli che compongono il gruppo ottico.



Le “chicche” della calandra non sono finite qui, però. Nella versione ibrida plug-in, la Tucson presenta le lamelle attive del radiatore, le quali regolano la propria apertura per dare più o meno aria al motore in base a diversi fattori, tra cui velocità del veicolo e temperatura del liquido di raffreddamento.
Le fiancate sono scolpite con nervature e linee che esaltano il carattere da SUV. Il posteriore, invece, è molto sportivo con lunotto inclinato e annesso spoiler e la barra LED centrale che fa sembrare la Hyundai ancora più larga. Sotto è presente la protezione per il sottoscocca, immersa, anch’essa, all’interno di una trama geometrica che riprende lo stile della calandra.
Interni
Come la carrozzeria, anche l’abitacolo rompe i legami col passato. I materiali scelti, il design e la tecnologia alzano notevolmente l’asticella della qualità rispetto ai modelli precedenti. La cabina è avvolta da una doppia linea cromata che ne definisce i contorni e che ospita le luci d’ambiente in 64 colori.
Il volante a quattro razze orizzontali è una prima assoluta per le Hyundai “europee” ed è parzialmente ripresa dalle Genesis, il marchio premium del costruttore coreano. Il quadro strumenti è costituito da un pannello da 10,25”, le cui informazioni sono gestibili attraverso i comandi multifunzione presenti sulle razze.

Al centro della plancia c’è la soluzione più futuristica di tutto l’abitacolo: lo schermo touch del sistema d’infotainment da 10,25”, alloggiato in una struttura separata dal resto della plancia ed è impreziosito dai contorni in piano black. L’infotainment integra le compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto e non la retrocamera, che facilita la guida in manovra.
Ad essere touch sono anche i comandi del climatizzatore e quelli per azionare riscaldamento e ventilazione dei sedili: un “tocco” premium (in tutti i sensi) per alzare ulteriormente la qualità dell’esperienza di bordo. Inoltre, il tunnel centrale è studiato appositamente per rendere facile l’azionamento dei pulsanti del cambio automatico “shift by wire”.

Cura e comfort dell’abitacolo si uniscono ad un’elevata praticità. Nonostante le proporzioni più sportive rispetto ad altre concorrenti, il bagagliaio ha una capacità quasi al vertice dalla categoria. Sebbene la batteria abbia ridotto di 31 litri la volumetria, stiamo comunque parlando di una capacità minima di 585 litri, più che sufficiente per organizzare un viaggio in famiglia.
Guida
Dopo i primi chilometri è già evidente la silenziosità di bordo, il principale pregio della Tucson. Anche quando il motore termico entra in gioco, non lo fa mai disturbando la quiete dell'abitacolo. La tranquillità di marcia si unisce ad una seduta molto confortevole, con sedili in pelle morbidi e che trattengono complessivamente bene in curva.
Un altro aspetto positivo è la percezione delle dimensioni. La larghezza di 187 cm potrebbe sembrare importante nelle strade più strette, ma l'ottima posizione di guida consente di avere una visuale chiara e di non sentirsi "ingombranti".
Per quanto riguarda il brio, facciamo qualche premessa tecnica. La versione plug-in si compone di un 1.6 turbo a benzina da 180 CV e di un motore elettrico capace di sprigionare 91 CV. Esso è parte della batteria agli ioni di litio da 13,8 kWh e, insieme all’unità termica, consente di raggiungere una potenza complessiva di 265 CV e 350 Nm di coppia equamente ripartita sulle quattro ruote motrici.
Nella modalità di guida elettrica l’auto può percorrere circa 60 km ad emissioni zero. La batteria può essere ricaricata attraverso il caricatore di bordo da 7,2 kW, collegandosi ad una wallbox domestica o ad una colonnina pubblica.
Detto ciò, l'impostazione della Hyundai non è propriamente sportiva. Quando si affonda il piede sull'acceleratore, la progressione si avverte nitidamente, ma senza eccessi. Il discorso cambia (in parte) se si passa dalla modalità di guida Eco a quella Sport. In quest'ultima configurazione, l'auto diventa effettivamente più reattiva alla richiesta di potenza, senza irrigidirsi troppo di assetto.

Tuttavia, il cambio automatico a 6 rapporti è tarato più per il comfort che per la sportività. Soprattutto in "Sport" tende a tenere troppo in alto i giri del motore, suggerendo così di tornare alla più mite "Eco".
Comunque sia, alla fine del nostro test (con un'andatura "da codice"), il computer di bordo ha segnato un consumo di 4,8 litri/100 km. Siamo lontani dal valore dichiarato nel ciclo WLTP (che nel caso delle auto plug-in scarica tutta la batteria, facilitando il compito del benzina), ma il dato è davvero basso per un'auto di questa mole e potenza.
La dotazione di sicurezza è davvero completa. Oltre al mantenimento automatico della corsia, l’avviso anticollisione e al cruise control adattativo, la Tucson è equipaggiata col dispositivo Junction Turning. In pratica, l’auto è ancora più “attenta” quando si arriva ad un incrocio.
Nel caso di svolta a sinistra e di un’auto in arrivo nella direzione opposta, la Tucson attiva la frenata automatica per evitare l’incidente. Molto utile anche il Blind Spot View Monitor che proietta sul quadro strumenti la visuale della telecamera dello specchietto sinistro o destro quando si aziona l'indicatore di direzione.
Curiosità
La nuova Tucson viene presentata con una tecnologia "intelligente e orientata alla persona". A farlo capire sono due esempi. Se si entra in una galleria coi finestrini aperti, l'auto li chiude automaticamente, attivando la funzione di ricircolo del climatizzatore.
In aggiunta, la piastra per la ricarica wireless dello smartphone è dotata di una ventola di raffreddamento che mantiene la temperatura del dispositivo ad un livello non pericoloso per la vita della batteria.
Prezzi
Il listino della versione ibrida plug-in si articola nei quattro allestimenti XTech, XLine, eXellence e il più sportivo N Line. I prezzi partono da 44.500 euro per il primo, fino ad arrivare a 46.600 euro per l’ultimo che rappresenta la variante più accessoriata di tutta la gamma. Tuttavia, attraverso lo sconto della Casa da 3.500 euro e l'ecobonus statale di 4.500 euro, il prezzo di partenza delle plug-in è di 36.500 euro.
Sono presenti, comunque, anche le alternative a benzina e gasolio mild hybrid e le full hybrid a benzina. Così, allargando lo sguardo a tutte le versioni, il prezzo base è di 29.400 euro per la 1.6 CRDI XTech da 116 CV a diesel (non elettrificata).
Come tutti i modelli Hyundai, anche la Tucson è offerta con 5 anni di garanzia a km illimitati. La batteria, invece, è garantita 8 anni o 160 mila km.
Fotogallery: Hyundai Tucson ibrida plug-in, la prova su strada
Hyundai Tucson 1.6 PHEV eXellence