I SUV a 7 posti sono un sogno proibito di molte famiglie. Perché ci puoi caricare di tutto, ti fanno viaggiare comodo e ti permettono di assecondare le richieste più imprevedibili in materia di “passaggi agli amichetti/e dei figli”.
Eppure l’offerta sul mercato di queste auto scarseggia e fra i pochi modelli in vendita in Europa, la Volvo XC90 è uno di quelli di maggior successo con motori ibridi a gasolio (che dopo il resryyling non saranno più disponibili) e benzina ibridi plug in. Mancava la versione elettrica che ora è disponibile come modello indipendente e si chiama Volvo EX90.
Le dimensioni sono simili, le proporzioni identiche, ma tecnicamente è tutta un’altra macchina che ha il compito (non banale) di convincere una parte di quei “buoni padri o madri di famiglia” che comprano l’XC90 che si può partire a pieno carico per le vacanze anche con un’auto che monta una batteria al posto del serbatoio di carburante.
Per provarla in anteprima sono volato oltreoceano, in California. Da queste parti di chilometri se ne macinano tanti, trovare con un parcheggio 6x3 non è un problema e le auto oltre che spaziose devono essere potenti, anche quando non serve. Ecco perché la EX90 oggetto di questa prova è la versione più estrema di tutte con oltre 500 cavalli sotto i "cofani". Perché i motori sono due...
Esterni | Interni | Guida | Prezzi
Volvo EX90: Esterni
Prima di convincere è importante rassicurare e il design della Volvo EX90 fa esattamente questo. La macchina è molto grande (5 metri tondi), piazzatissima a terra ma allo stesso tempo levigata con pochi movimenti di carrozzeria che trasmettono una modernità classica. Questione di dettagli: i fari - sempre a martello di Thor - composti da matrici che si animano come degli occhi, le maniglie filo carrozzeria, i retrovisori senza cornice contornati da telecamere che guardano in ogni direzione e ancora la torretta Lidar che campeggia sul tetto (troppo per i miei gusti).
La Volvo EX90 vista di tre quarti
Davanti spariscono tutte le prese d’aria che non servono e dietro cambia la forma dei fari che non sono più solo verticali, ma si allargano a tutto il portellone facendo apparire l’auto più larga e prestante. A maggior ragione se montano cerchi da 22 pollici come in questo caso. Parliamo però di percezioni, perché i centimetri in larghezza e lunghezza sono pressoché gli stessi.
A diminuire è l’altezza: i progettisti sono riusciti a recuperare 3 preziosi per rendere l’auto più filante e quindi efficiente (da 1,74 a 1,77 metri) Ma di consumi e autonomia parliamo più avanti.
Volvo EX90: Interni
Un’auto come la Volvo EX90 è spaziosa per definizione. A conquistarmi però è l’accoglienza dell’abitacolo. E’ il minimalismo scandinavo, che combina materiali ricercati a colori chiari o comunque neutri. A livello di strumentazione in Volvo hanno ridotto ai minimi termini anche il numero di tasti, leve o pulsanti. Ci sono gli alzavetri sulle portiere, il rotore del volume sul tunnel centrale e i tasti sul volante.
La plancia della Volvo EX90
Il display centrale a disposizione verticale da 14,5 pollici
Il tweeter centrale dell'impianto hi-fi Bowers & Wilkins
Il resto è stato dematerializzato attraverso il nuovo sistema di infotainment, molto potente in termini di processore e scheda grafica e quindi particolarmente veloce (se guardate il video lo vedrete in azione). E’ stato sviluppato in collaborazione con Google e si governa attraverso il display centrale da 14" che mi è piaciuto per la cura dell'usabilità grafica, con un gioco di menu e sottomenu molto intuitivo che non ti fa mai perdere di vista le funzioni fondamentali (triangolo, clima ecc.).
La presenza di un secondo display sopra il volante aiuta e consente a chi guida di seguire le indicazioni del navigatore anche quando lo schermo centrale è “impegnato”, magari dal passeggero. Il tutto si aggiorna “over the air” e alcune funzioni come Apple Carplay e Android Auto wireless saranno attivate in un secondo momento. Per appagare le orecchie si può richiedere un sistema Hi-Fi a 15 canali firmato da Bowers&Wilkins la cui resa è eccezionale.
La terza fila di sedili della EX90
I sedili posteriori della Volvo EX90
Se lo spazio per chi siede davanti o sulla seconda fila si da per scontato (ed è pure migliorato grazie ad una nuova piattaforma con pavimento piatto), quello della terza fila è appena discreto, ma concepito bene in termini di accessibilità (i sedili posteriori avanzano per agevolare l’entrata) e modularità, nel senso che facendo scorrere in avanti la seconda fila si riesce ad ottenere uno spazio dignitoso anche per due adulti (per spostamenti brevi si intende).
Buona la capacità di carico: con i 7 posti “operativi” è pari la 324 litri, che salgono a 625 litri scendendo a 5 e a 1.915 litri buttando già anche la seconda fila. Il meccanismo dei sedili è elettroattuato sicché basta spingere un pulsante per aprirli o ripiegarli. Per agevolare invece il carico delle valigie c’è la possibilità di ridurre l’altezza da terra delle sospensioni (se montate quelle ad aria). C’è anche un piccolissimo frunk, cioè il bagaglio anteriore, utile per riporre il cavo di ricarica di ricarica e poco più.
Volvo EX90: Guida
Vi ho accennato della potenza di questa Volvo EX90, ma è arrivato il momento di dettagliare i numeri: i cavalli sono 518 erogati da due motori elettrici, uno davanti e uno dietro che si traducono anche in una trazione integrale che gestisce chirurgicamente la motricità sul dritto e in curva grazie alla funzione di torque vectoring.
E’ il bello dell’architettura elettrica. Poi c’è il brutto e cioè il peso che in questa versione con batteria da 111 kWh (di 107 utilizzati realmente) sfonda la soglia di 2.700 kg. Sono tanti, anzi troppi eppure non si sentono nell’uso stradale ordinario.
La EX90 durante la prova in California
A parte l’autostrada, con la EX90 ho percorso una cinquantina di chilometri su una highway collinare e la macchina filava piatta che è una bellezza. L’appoggio è sempre preciso e ti fa intuire in anticipo fino a dove puoi spingere.
A Goterborg hanno fatto un lavoro eccellente sia sullo sterzo che sull’assetto che fanno rientrare la EX90 nella ristretta cerchia dei SUV belli da guidare. Preciso che ho testato una versione con le sospensioni ad aria (optional) che si possono impostare due livelli di durezza. Un ulteriore aspetto positivo è che i passeggeri posteriori non soffrono i sobbalzi come avviene su molti altri grandi SUV che per essere efficaci su strada, finiscono per essere troppo rigidi.
Bocciato invece il cosiddetto one pedal (disattivatile) perchè è troppo brusco sia negli interventi durante le manovre a bassa velocità che su strada dove non ti consente di trovare il feeling con la macchina.
Quanto al motore c’è poco da dire se non che questo livello di potenza è esagerato: finisci per arrivare alla curva prima previsto e di fraintendere i limiti della fisica. Per inciso, un'EX90 così accelera da 0 a 100 in 4,8 secondi!
Se siete interessati a questa Volvo vi consiglio una versione meno potente (da 280 CV o 400 CV), ma aggiungo che provare questa EX90 Performance è stato interessante per saggiare l’efficienza del powertrain: fra autostrada e statale ho consumato in media 22,3 kWh ogni 100 chilometri che si traducono in un’autonomia di 470 km a fronte dei 600 dichiarati. Ripensando a come ho guidato si tratta di un ottimo risultato che promette bene per la versione con singolo motore e trazione posteriore.
Un’aspetto da sottolineare è che l’EX90 supera di slancio i 400 km di autonomia che oggi rappresentano il valore soglia per qualificare o meno un’auto elettrica come "da viaggio".
La Volvo EX90 può ricaricare in DC con una potenza di picco di 250 kW, uno dei valori più alti fra le auto con architettura a 400V
Capitolo ricarica, quando la batteria è molto grande i tempi si dilatano. E visto che la batteria della EX90 è enorme, il limite teorico di quest’auto è dato dall’architettura a 400V a differenza di altri grandi SUV elettrici come la Kia EV9. Volvo sostiene però di esser riuscita ad ottenere un picco di potenza di ricarica a 250 kW. Tradotto: per ricaricare dal 10 all’80% in una colonnina ad alta potenza (quelle autostradali) occorrerebbero i "classici" 30 minuti, ma ci riserviamo di testare l'auto in Italia per confermare questi numeri.
Un ultimo commento sugli assistenti alla guida: la EX90 è superdotata di sensori, telecamere e addirittura di un Lidar ma al momento le funzioni sono quelle canoniche che non autorizzano a lasciare il volante (il cosiddetto "livello 2" su 5 nella scala di automazione). La scelta di Volvo è stata quella di predisporre l'auto per aggiornamenti futuri in grado di implementare le capacità. Detto questo, gli assistenti attuali che rientrano nel cosiddetto "Volvo Pilot Assist", sulle autostrada californiane funzionano alla grande in termini di progressività e precisione degli interventi, anche sullo sterzo dove in condizioni di guida normali non hai mai la sensazione (fastidiosissima) che qualcuno stia prendendo il controllo del volante al posto tuo.
Il sensore Lidar sul tetto della Volvo EX90
Curiosità: per attivare il sistema basta tirare verso il basso la leva del cambio al volante. Esattamente come Tesla, ma con un passaggio di meno.
Volvo EX90: Prezzi
Arrivati a questo punto è inutile precisare che la Volvo EX90 è un SUV costoso oltre che super tecnologico. Ma attenzione: il fattore prezzo è una variabile indipendente dalla qualifica di auto elettrica perchè l’equivalente XC90 a benzina costa poco di meno.
Per intenderci la EX90 base (allestimento Core) da 280 CV costa 85.000 euro mentre la rinnovata XC90 mild hybrid parte da 81.200 euro che salgono a 93.400 euro per la versione ibrida plug-in. Se volete mettervi in garage una EX90 elettrica a trazione integrale dovete scegliere una dual motor da 400 cavalli e il prezzo per l'allestimento base parte da 92.130 euro. Quindi c’è la “mia” Performance che in configurazione top (che si chiama Ultra) e con gli optional supera i 110 mila euro.