1909, l'anno di fondazione di Bugatti. Esattamente centodieci anni fa. Un numero che, accostato al nome "Bugatti", non può che far venire brividi di emozione a chi mastica di auto. Per tanto tempo, più che una semplice cifra, è stato infatti il nome della EB110, la supercar, ormai iconica, voluta da Romano Artioli e costruita a Campogalliano (ci abbiamo fatto un giro con il collaudatore Loris Bicocchi, ecco il video). Lì, il "110" stava a celebrare gli anni trascorsi dalla nascita di Ettore Bugatti, immigrato italiano in Francia che a Molsheim ha fondato l'omonima azienda.

Bugatti Centodieci vs EB110

Ora, però, in Bugatti hanno un altro centodieci da festeggiare. E non potevano che farlo come solo loro sanno, cioè presentando una hypercar ultramoderna e tecnologica, con prestazioni di prim'ordine, che però ci tiene a omaggiare la sua antenata e la storia - troppo breve - della Bugatti italiana degli anni Novanta. 

Due auto agli antipodi, così diverse ma allo stesso tempo così uguali. E allora, dopo aver immaginato un duello tra EB110 e Chiron, per celebrare e ammirare ancora una volta vogliamo mettere virtualmente a confronto le "due" centodieci.

Nate sotto il segno della passione

Bugatti Molsheim

Sia per la EB110 che per la nuova Centodieci, il primo "motore" che le ha messe in moto non ha valvole o pistoni, ma si chiama celebrazione: entrambe nascono dalla volontà dei vertici aziendali di rendere omaggio alla propria storia. La prima, lo abbiamo detto, è nata per i 110 anni dalla nascita di Ettore, la seconda per festeggiare i 110 anni dalla fondazione della Casa.

W16 contro V12: eccellenza senza compromessi 

Partiamo dalla neonata Centodieci. Il cuore pulsante è l'ormai noto W16 da 8 litri, lo stesso della Chiron, che in realtà ha fornito tutta la "costola" dalla quale nasce la nuova hypercar, e per costola si intende pianale e schema meccanico. Qui però i CV non sono 1.500 ma ben 1.600, mentre il peso scende di 20 kg: questo significa che lo 0-100 km/h si copre in 2,4", lo 0-200 in 6,1" e lo 0-300 in 13,1".

Fotogallery: Bugatti Centodieci

Per contro, la velocità massima della Centodieci è autolimitata a 380 km/h, a vantaggio della dinamica di guida (e forse anche per non sottrarre lo scettro di più veloce alla Chiron Sport, che tocca i 420 km/h. Autolimitati.) Prestazioni esagerate, quasi difficili da immaginare, che si raggiungono grazie ad una ricerca maniacale dell'efficienza che passa anche per l'installazione di 4 turbocompressori. Stessa soluzione adottata, guarda caso, sulla EB110.

Bugatti Centodieci
EB110 motore

Un punto in comune, quindi, ma forse anche l'unico, perché la supercar degli anni Novanta ha un comparto meccanico più modesto. Modesto, attenzione, non inferiore in quanto a raffinatezza. Parliamo di un 3.5 V12 capace di sprigionare 611 CV sulla versione SS o 560 CV nella versione GT. Questa, la "base", pesava circa 1.620 kg, toccava lo 0-100 in 3,5" e poteva superare i 340 km/h, mentre la Super Sport, che pesava 150 kg in meno, superava i 350 km/h.

Valori eccezionali - parliamo dei primi anni Novanta - che resero la EB110 l'auto più veloce del mondo per l'epoca. Ma, in realtà, pensandoci bene, sono prestazioni che tutt'ora farebbero impallidire gran parte delle supercar dei giorni nostri.

Design: è il passato che rivive

Addio forme sinuose della Chiron, sulla Centodieci a dominare sono le linee spigolose e affilate, così come bisogna anche salutare l'enorme "ferro di cavallo" anteriore. La calandra rimpicciolita, esattamente come sulla EB110, è abbracciata da prese d'aria orizzontali che vengono tagliate da due listelli. Un tuffo nel passato che sposta le luci anteriori quasi a metà cofano e le rende accigliate, come due sfregi luminosi nella carrozzeria, e riprende anche, all'estremità, l'andamento verticale di sfoghi aerodinamici appena pronunciati.

Bugatti EB110
Bugatti Centodieci

Anche la EB110 aveva luci spostate in alto, ma con una forma quadrata e naturalmente senza che alcun diodo LED. In generale, un design equilibrato, mentre la Centodieci ha uno sguardo cattivo, un muso rivolto verso il basso che sembra voler ingoiare la strada che gli si para davanti. 

Bugatti EB110
Bugatti Centodieci

Gli amanti della Bugatti EB110 lo sanno bene: per distinguere la GT dalla SS (la sua versione più spinta) bastava guardare la parte posteriore della fiancata: se c'erano cinque piccole prese d'aria ovali si trattava della EB110 da 611 CV. Un particolare che caratterizza anche la fiancata della Centodieci di oggi che, se non fosse per il cofano anteriore più corto e una tensione in avanti di tutto il corpo vettura, nella vista laterale è praticamente l'evoluzione naturale della supercar anni Novanta.

Bugatti EB110
Bugatti Centodieci

Posteriormente, infine, la Centodieci si prende più libertà, viste anche le necessità tecniche che l'installazione di un motore così potente comporta, e dove la EB110 presentava dieci feritoie di raffreddamento, così come su Chiron e Divo, la hypercar rinuncia ad una copertura fissa e, direttamente sulla griglia, fa stagliare i LED che, per forma e disposizione, proprio alle feritoie della EB110 si rifanno.

Prezzi: passano gli anni ma l'esclusività resta, anzi

La EB110 è stata la protagonista dei poster appesi nelle camerette di gran parte di noi. Ora la nuova Centodieci deve dimostrare di meritarsi il suo posto nei wallpaper e nei salvaschermo di laptop e smartphone. I tempi sono cambiati, è vero, ma non la capacità di queste auto di far sognare i giovani e i meno giovani. Sogni che, ahinoi, per la maggior parte delle volte restano tali.

Bugatti EB110
Bugatti Centodieci

La nuova Centodieci, per intenderci, viene prodotta in soli 10 esemplari, tutti già venduti, per 8 milioni di euro ciascuno. La EB110 non ha avuto una tiratura così limitata, ma tra GT e SS ne sono state vendute 123, e perciò un avvistamento è da considerarsi assolutamente una rarità. Il prezzo andava dai 550 milioni di lire della GT fino ai 670 milioni della SS, tra i 400.000 e i 500.000 euro attuali, considerata l'inflazione.

Bugatti EB110
Bugatti Centodieci

Le quotazioni dell'usato possono oscillare tanto. Sul sito della casa d'aste RM Sotheby's potete farvi un'idea: per esempio, una GT del 1994  è in vendita a poco più di 200.000 euro. Una SS del 1995 (in una splendida configurazione giallo-rosso ) è stata venduta a 680.000 euro circa mentre un'altra SS ha raggiunto gli oltre 2 milioni di euro e a Vicenza c'è una GT blu del 1995 con 60.000 km in vendita a 1,2 milioni di euro. Quotazioni che, in generale, molto probabilmente sono destinate a salire in vista del "revival" portato dalla Centodieci di oggi.

Fotogallery: Bugatti EB110 vs Bugatti Centodieci