Avete mai guidato una Fiat Panda? A questa domanda quasi tutti gli italiani rispondono di sì perché la piccola torinese che ha appena compiuto 40 anni ha accompagnato tante generazioni di automobilisti nostrani.
Dalla prima Panda "essenziale" del 1980 fino alla più recente terza generazione con sistema mild hybrid, un po" tutti noi abbiamo imparato a conoscere il posto guida, la plancia e il cruscotto della piccola italiana. È per questo che vogliamo invitarvi a salire a bordo della Fiat Panda per fare un viaggio nel tempo che dal 1980 ci porta direttamente al 2020, sempre col volante fra le mani.
Parola d"ordine: semplicità
Tutto sulla prima Fiat Panda, il "Progetto 141" del 1980, è votato al minimalismo e alla praticità di un"auto che deve essere robusta, semplice da costruire e facile da vivere e guidare. Per questo il progetto di Giorgetto Giugiaro per Panda 30 e Panda 45 punta su uno stile essenziale e senza fronzoli pensato per i giovani. I sedili a sdraio anteriori e quelli ad amaca posteriori si sposano con una plancia dove spicca il tascone di destra e la struttura leggermente imbottita.
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Anche il posacenere è un elemento di stile e scorre sulla plancia, mentre alla strumentazione è riservato uno spazio limitato, come d"uso all"epoca. Un semplice elemento rettangolare diviso in due parti con bocchetta, comandi aerazione e pulsanti sulla destra e quadro strumenti sulla sinistra. Tachimetro, contachilometri, indicatore livello benzina e gradi spie colorate completano il tutto e sono firmati Veglia Borletti.
Funzione e forma si uniscono, senza fronzoli
Nessuna traccia di computer di bordo, di contagiri, né tantomeno di aria condizionata, con il volante in plastica dura che non sa neppure cosa sia l"airbag.
Le leve degli indicatori di direzione sono quelli della gamma Fiat del periodo, senza finezze particolari e lontane ad esempio dal sistema di comandi a satellite attorno al volante che si vedranno dal 1983 sulla Fiat Punto. Il risultato è "pulito" e funzionale proprio come l"aveva concepito Giugiaro, ma la qualità della componentistica lascia un po" a desiderare.
Strumentazione più grande col restyling
Con la seconda serie della prima generazione, quella del 1986, il cruscotto diventa un po" più largo e completo, arrivando ad includere su alcune versioni l"indicatore della temperatura motore e un check panel sulla sagoma della vettura vista dall"alto.
L"occasione è anche propizia per introdurre su alcuni allestimenti il volante a quattro razze, mentre l"edizione limitata Panda 4x4 Sisley arriva a sfoggiare un fondo strumenti dedicato e un doppio inclinometro sulla plancia. Alla fine della prima serie, dopo il restyling del 1991 e fino al 2003, la Fiat Panda cambia poco dentro e le ultime si riconoscono soprattutto per il volante a quattro razze di nuovo disegno con voluminoso "cuscinetto" centrale, ma sempre senza airbag.
Con la seconda cambia tutto
Nel 2003 la Fiat Panda va all"estero, per la precisione nello stabilimento polacco di Tychy dove la seconda generazione viene prodotta sulla base del nuovo pianale e il "Progetto 169" su stile Bertone. Il passo in avanti tecnologico e di stile è a dir poco epocale, a partire dalle cinque porte per arrivare a interni molto più moderni.
Certo, visto oggi il posto guida della seconda Panda fa quasi sorridere, pieno com"è di quelle rotondità che ormai non si vedono più sulle auto. Però quello che serve c"è, a partire dagli airbag per arrivare al climatizzatore, alla leva del cambio alta sulla console e ad una strumentazione completa.
Strumentazione da grande
Questa comprende sotto un"unica palpebra tachimetro e contagiri circolari (solo tachimetro le entry level), più piccolo display digitale monocromatico, incorniciati da un grande volante con airbag che può avere anche i comandi integrati.
La più potente delle Panda di serie, la 100 HP, ha la plancia nera e addirittura il fondo scala tachimetrico a quota 240 km/h contro una velocità massima dichiarata di 185 km/h. Il quadro strumenti cambia appena nella grafica col restyling del 2009, ma le differenze sono veramente minime perché ormai è tempo di accogliere la nuova Panda di terza generazione.
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La Panda di oggi
Siamo arrivati al 2012, l"anno che vede la nascita della nuova Fiat Panda, il Progetto 319 che ci porta fino ad oggi col suo stile a "squircle" (o supercerchio), ovvero con forme squadrate e arrotondate insieme.
I designer e progettisti guidati da Roberto Giolito rivoluzionano anche l"abitacolo della nuova Panda che torna ad essere prodotta in Italia, a Pomigliano d"Arco, adottando anche per plancia e cruscotto una grande quantità di "cerchi quadrati" o "quadrati arrotondati". L"unico elemento circolare rimasto negli interni è solo il logo Fiat al centro del volante, mentre comandi, schermi, pulsanti e strumentazione si piegano al supercerchio.
Strumentazione standard, con piccole eccezioni
Il quadro strumenti delle Panda che troviamo nelle concessionarie è suddiviso in tre parti a squircle, due esterne con gli indicatori di velocità e giri motore e uno al centro che ospita un piccolo computer di bordo monocromatico.
Le informazioni all"interno del display includono il chilometraggio totale e intermedio, la velocità media e il consumo di carburante. Nel caso delle versioni a GPL e metano sparisce l"indicazione del consumo, ma c"è la doppia indicazione del livello carburante, benzina e gas. Su Panda a GPL e metano si aggiunge anche il piccolo pulsante integrato di commutazione carburante al centro della plancia, subito sotto i comandi audio.
Livello batteria e logo Trussardi
La nuova Fiat Panda Hybrid che è stata presentata poco attimo prima del lockdown da Coronavirus si differenzia dalle altre per la presenza nella strumentazione dell"indicatore del livello batteria. Un"informazione utile per capire i flussi di energia che dall"alternatore-starter azionato a cinghia arrivano al motore e alla batteria al litio è quella che compare nel computer di bordo: lo stato di carica della batteria in alto che si somma al livello benzina in basso.
Una vera chicca, per ora unica nella storia di Panda, è quella che spicca negli interni della Panda Trussardi, ovvero il logo Fiat al centro del volante sostituito dal logo del Levriero della casa di moda.