"Design e tecnologia devono essere in simbiosi, non si può parlare di estetica senza far riferimento alla meccanica". Così spiega Frank Heyl, capo designer di Bugatti, a proposito della Chiron Pur Sport e della Chiron Super Sport 300+, due ipersportive esteticamente molto diverse tra loro ma simili per prestazioni e filosofia.

Si tratta di due auto uniche, non solo a livello tecnologiche ma anche di design. E proprio da questo punto parte Heyl per spiegare quali sono gli elementi chiave del lavoro del designer che, molto spesso, deve conoscere molto bene anche la meccanica.

“Quando si progettano auto di questo tipo è fondamentale stabilire una connessione tra design e tecnologia. Non si può parlare di estetica senza conoscere la tecnica. Ecco perché i progettisti hanno dovuto lavorare a stretto contatto con gli ingegneri durante tutto il processo di sviluppo".

Chiron Pur Sport, una Bugatti da pista

Con la Chiron Pur Sport si è cercato di esaltare le doti sportive della Chiron puntando alla massima accelerazione laterale possibile con un approccio allo sviluppo radicale ed estremo, cercando di farne un mix tra l'eleganza e le doti da gran turismo di una Chiron standard e le prestazioni di un'auto da pista. 

La Pur Sport è più leggera di 50 kg, garantisce una maggior deportanza con l'enorme ala al posteriore da 1,90 metri di larghezza e una miglior tenuta di strada e una miglior maneggevolezza per via delle sospensioni ad hoc.

Ed è qui che entra in gioco il design. Le prese d'aria anteriori più grandi fanno arrivare più aria anche alle basse velocità, lo splitter anteriore è stato ridisegnato in modo da generare un carico aerodinamico più alto e, sempre al frontale, nuove paratie verticali servono per separare i flussi e rendere allo stesso tempo il tutto più sportivo.

Fotogallery: Bugatti Chiron Pur Sport

"Il colore gioca la sua parte: il contrasto tra la finitura della vernice superiore e il carbonio nero più in basso rende la Chiron Pur Sport ancora più piatta e larga di quanto sia in realtà. L'ala posteriore inclinata forma, con i supporti e gli scarichi, una grande X, simbolo che prende ispirazione dalla fantascienza e richiama altri elementi motoristici".

Il tocco finale è fornito dai terminali di scarico in titanio stampato in 3D, ultraleggeri e resistenti alle alte temperature: "questo processo di fabbricazione rende le paratie molto più sottili. La stampa 3D ci libera dalle limitazioni imposte da forme e raggi e possiamo usarla per produrre componenti molto specifici".

A richiesta si possono avere poi cerchi più aerodinamici che assicurano un migliore raffreddamento dell'impianto frenante e minimizzano la resistenza all'avanzamento. Le lame aerodinamiche aspirano il calore dai freni portandolo verso l'esterno e fanno defluire l'aria vicino alla carrozzeria scaricandola al posteriore.

Il materiale utilizzato per i cerchi è il magnesio, che dissipa anche il calore, così i freni non si surriscaldano anche quando sono sottoposti a forti stress. Il peso delle quattro ruote, ognuna delle quali ha dieci raggi, è stato ridotto di 16 kg.

Chiron Super Sport 300+, l'auto più veloce del mondo

Nell'estate del 2019, Bugatti è stata la prima a rompere la barriera delle 300 miglia orarie raggiungendo una velocità massima di di 304.773 miglia/ora, ben 490,484 km/h, con la Chiron Super Sport 300+ con motore W16 da 8,0 litri e 1.600 CV di potenza.

“Con la Chiron Super Sport 300+ ci è stato chiaro fin dall'inizio che dovevamo ridurre al massimo la resistenza all'avanzamento. Un veicolo che può superare le 300 miglia orarie deve essere estremamente... semplificato" spiega Frank Heyl.

Non c'è una configurazione specifica da adottare per ottenere la massima aerodinamicità, ma un insieme di dettagli che devono essere ottimizzati per uno scopo più grande. “Per me, questo, è stato un sogno a lungo inseguito che sono riuscito a realizzare: progettare un veicolo ad alta velocità con un'estremità posteriore estesa, una longtail ", dice Frank Heyl.

Fotogallery: Bugatti Chiron Super Sport 300+

La configurazione longtail è la più adatta per questo scopo per valide ragioni tecniche. I progettisti della Chiron Super Sport 300+ hanno ridotto le dimensioni della zona di stallo nella parte posteriore rastremando e raccordando tra loro le superfici inclinate verso il basso del tetto e quelle verso l'alto del diffusore e il tutto in modo tale da ridurre il drag.

“Sulla Chiron Super Sport 300+ l'obiettivo era quello di mantenere il flusso laminare attaccato al corpo il più possibile", spiega Frank Heyl, "l'ala posteriore rimane abbassata per per poter raggiungere la massima velocità mentre il diffusore è sagomato in modo tale da accelerare il flusso dell'aria e produrre un carico aerodinamico a zero trascinamento".

In tutto questo è fondamentale anche la parte anteriore: “l'influenza che ha la sezione anteriore sul flusso d'aria non può essere corretta in seguito, quindi questa deve essere perfetta". Il design è stato pensato per incanalare l'aria verso le pance laterali e i radiatori.

Inoltre, ogni ala ha nove fori che impediscono che l'aria rimanga nei passaruota aumentando la pressione a causa della rotazione, il che creerebbe effetti indesiderati. Gli sviluppatori hanno anche rinunciato a spoiler extra o più grandi in ​​modo da ottenere un flusso d'aria che sia il più fluido possibile.

Fotogallery: Bugatti Chiron Pur Sport e Super Sport 300+