Ferrari Pinin
Nel 1980 Pininfarina, stilista ufficiale della Casa di Maranello, elaborò questa concept come studio per una Ferrari a quattro porte.
Lunga 5 metri e 10 cm, si basava sull’architettura della granturismo 400i, con passo allungato a 2,9 metri, ma era predisposta per montare il 12 cilindri a V di 180° della 512 BB da oltre 350 CV.
Tra le caratteristiche più interessanti, cristalli incollati sopra i montanti, interni con computer e un sofisticato climatizzatore.
Ferrari Pinin
L’accoglienza fu entusiastica, ma mancò il benestare di Enzo Ferrari che aveva sempre voluto costruire auto più simili a dei purosangue che a delle berline.
Probabilmente è appunto per non contrariare lo spirito del fondatore che all’imminente SUV di Maranello è stato dato proprio il nome di Purosangue, ma per allora non ci fu verso di convincerlo.
La Pinin tuttavia non è finita in un museo, anzi: qualche anno fa è stata acquistata da un collezionista che l’ha fatta aggiornare e completare a livello meccanico per renderla pienamente funzionante.
Lamborghini Estoque
Le linee spigolose della Reventón applicate a una quattro posti con motore anteriore: la Estoque presentata a Parigi nel 2008 è il secondo studio, dopo la Miura Concept di Walter de Silva del 2006 con cui Lamborghini sembrava voler esplorare nuovi modelli.
Ma se la Miura in realtà era soltanto un omaggio al passato che la Casa non ha mai avuto davvero intenzione di produrre, per la Estoque si trattava di un progetto molto più concreto.
Lamborghini Estoque
Alla base della berlina c'era infatti un vero studio di fattibilità portato avanti potendo contare sulla piattaforma MLB di Audi, anche se poi in definitiva si è preferito puntare sullo sviluppo del SUV Urus.
La concept era lunga 5,15 metri, con passo di oltre 3, e montava anteriormente il motore V10 5.2 della Gallardo, con cambio doppia frizione e trazione integrale.
Lotus Eterne
L’ambizioso piano di rilancio che Lotus ha annunciato nel 2010 prevedeva il lancio di ben 6 modelli anticipati da altrettante concept car presentate al Salone di Parigi.
Quatto di queste erano sportive che riprendevano nomi storici (Elise, Elan, Elite ed Esprit), erano affiancate da una city car e, udite udite, da una berlina filante battezzata Eterne.
Lotus Eterne
Il progetto è naufragato poco dopo per problemi economici, con la cancellazione di tutto il programma e il licenziamento di 50 ingegneri.
La Eterne sarebbe dovuta andare in produzione e in vendita nel 2015, con un 5.0 V8 di derivazione Toyota da oltre 600 CV e cambio doppia frizione a 7 rapporti che l’avrebbero spinta a 315 km/h, con 0-100 km/h in 4,0 secondi.
Quanto al prezzo, persino quello era già stato fissato in 140.000 euro.
Bugatti Galibier
Se tralasciamo la gigantesca Type 41 Royale, costruita negli Anni ’30 in una manciata di esemplari, la Casa di Molsheim non ha mai avuto un modello a quattro porte, anche se nel ’99, la concept car EB218 di Giugiaro aveva per la prima volta esplorato l’idea di una berlina con meccanica da supercar.
Idea tornata in auge nel 2009, quando il marchio francese controllato da Volkswagen ha presentato nel corso di un evento privato la 16C Galibier, dotata dello stesso motore W16 Quadri-Turbo della Veyron ma con una diversa disposizione.
Bugatti Galibier
La vettura aveva una originale carrozzeria a 5 porte con portellone, un doppio spoiler posteriore retrattile e un cofano anteriore in due parti incernierate al centro in omaggio alle antenate d’epoca.
Per un po’ si è parlato di un modello di serie che avrebbe portato il nome di Royale, ma i costi mai recuperati della Veyron hanno raffreddato gli entusiasmi.
Porsche 989
Qualche emiro arabo ha per caso ordinato una 911 serie 996 a passo lungo e quattro porte?
A vederla la 989 sembra proprio questo, e invece è un progetto che risale alla fine degli Anni ’80 - per l’esattezza al 1988 - di una berlina potente e veloce da affiancare alla 928.
Porsche 989
Anche se le linee farebbero pensare ad una tuttodietro, l’architettura prevedeva un V8 anteriore di nuova progettazione - da 3,6 litri e 300 CV - e trazione posteriore.
Costi e problemi di progettazione causarono però l’abbandono del progetto, ripreso vent’anni dopo grazie alle nuove sinergie con il Gruppo Volkswagen che hanno dato vita alla Panamera.
Il design è però effettivamente stato ripreso quasi integralmente e con pochissime variazioni per la 996.
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