La parola d’ordine è “decarbonizzazione”. La pronuncia a chiare lettere John Elkann, presidente di Stellantis, durante l’assemblea annuale dei soci: la prima in persona, causa  pandemia, dalla nascita del Gruppo. E dà l’ok alle politiche aziendali. “Siamo concentrati sull’implementazione della nostra strategia attraverso prodotti e servizi sostenibili”, dichiara orgoglioso Elkann.

“Un altro elemento chiave del nostro lavoro – continua il presidente – è la leadership nei veicoli elettrici a batteria, dove abbiamo registrato un aumento del 41% delle vendite globali anno su anno in Europa”. Il Gruppo prevede infatti un’ampia gamma di modelli per il futuro.

Corsa all’elettrificazione

“Entro la fine del prossimo anno – specifica Elkann –, avremo 47 BEV a disposizione dei nostri clienti. E alla fine della decade avremo 75 BEV nel mondo”. Un’offerta che promette di allargarsi sempre di più: “Stiamo accelerando la corsa all’elettrificazione con 23 modelli EV già sul mercato e nuovi prodotti iconici in arrivo, come il Ram 1500 REV”.

Lo stabilimento Stellantis di Cassino

Produzione auto nello stabilimento Stellantis a Cassino

Ma non c’è solo l’allargamento della gamma, perché Stellantis punta anche a espandersi in altri mercati: “Oltre a Europa e Nord America, dove abbiamo le nostre radici e siamo impegnati, stiamo costruendo quello che chiamiamo il nostro ‘terzo motore’, costituito da Sud America, Africa, Medio Oriente, India e Asia Pacifico”.

Sul fronte Gigafactory, l’evento è occasione per ricordare che gli stabilimenti saranno 5 entro il 2030, con una capacità totale di 400 GWh: a metà 2023, sarà inaugurata quella di Douvrin, mentre nel 2024 arriverà il turno di Windsor; il 2025 vedrà la nascita degli impianti a Kaiserslautern e Kokomo. Per l’Italia se ne parla nel 2026, a Termoli.

Il 2023? “Crescita moderata”

Passando invece alle previsioni per quest’anno, il Gruppo si aspetta “una crescita moderata”. A parlare stavolta è il ceo Carlos Tavares, che dà anche i numeri precisi di ogni realtà: “Stimiamo una crescita del +5% in USA, Europa, Medio Oriente, Africa, India e Asia Pacifico; +3% in Sud America e +2% in Cina”.

“Abbiamo un portafoglio ordini molto solido – aggiunge Tavares – e dobbiamo concentrarci sulle consegne ai clienti”. Stellantis conferma poi gli impegni a lungo termine: ridurre le emissioni del 50% entro il 2030 e diventare carbon neutral nel 2038.

A Tavares compensi fino a 23,5 milioni di euro

Gli azionisti di Stellantis hanno approvato tutte le delibere sottoposte all'approvazione dell'assembleacompresala proposta di distribuire un dividendo di 4,2 miliardi di euro sulle azioni ordinarie. La ripartizione proposta prevede il pagamento ai detentori di azioni ordinarie di 1,34 euro per ogni  titolo. Fra le altre proposte approvate anche quella della nomina di Benoit Ribadeau-Dumas nel consiglio di amministrazione al posto di Andrea Agnelli.

Con il voto odierno è stata approvata la politica di remunerazione dei vertici del gruppo che vede, fra l'altro, un incremento della retribuzione dell'ad Carlos Tavares che, per via di un piano di incentivazione a lungo termine, passa dai 19,15 milioni di euro del 2021 a 23,46 milioni per lo scorso anno: come si spiega nel rapporto sottoposto al voto degli azionisti, ciò significa che la retribuzione di Tavares è 365 volte quella media dei 282.926 dipendenti del gruppo (64.328 euro). Nel 2021 questo rapporto era di 298 a fronte di una retribuzione media di 58.475 euro.