Alla fine delle vacanze estive, l’auto torna a infiammare il dibattito politico. Fra caro-carburanti e stop alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte, sono due i dossier su cui il Governo si concentra ormai da diversi giorni.
Entrambi gli argomenti dovevano essere protagonisti del primo Consiglio dei ministri post-ferie (28 agosto). Alla fine, però, il Cdm ha discusso solo (e poco) di rinvio e cancellazione del blocco alle auto più inquinanti a Torino e dintorni. Niente quindi sulla lotta ai rialzi di benzina e gasolio. Ma l’esecutivo non esclude interventi nelle prossime settimane. Vediamo quindi le proposte sul tavolo.
Bonus benzina in arrivo?
Con la verde a quasi 2 euro al litro e il diesel a 1,8-1,9 €/l, a farsi largo è soprattutto l’ipotesi di un nuovo bonus benzina da 150 euro. Sarebbe una misura “una tantum” riservata ai redditi più bassi e utilizzabile attraverso una social card ad hoc o, secondo la Repubblica di oggi (31 agosto), tramite “Dedicata a te”, la carta da 382,5 euro per l’acquisto di beni essenziali, destinata alle famiglie con almeno tre persone e Isee fino a 15.000 euro.
La mossa scatterebbe solo se la benzina dovesse raggiungere la media di 2 euro al litro in città e mantenerla per almeno qualche giorno. A quel punto, il Governo valuterà un decreto d’urgenza, che allo Stato costerebbe circa 2 miliardi di euro. Per finanziarlo, verrebbe sfruttato il cosiddetto “extra-gettito Iva”, cioè l’entrata fiscale maggiore derivata dai rifornimenti auto fatti a prezzi più alti.

Un uomo fa rifornimento di benzina all’auto
Scartata invece la possibilità di un nuovo taglio delle accise, che richiederebbe uno sforzo di circa 1 miliardo di euro al mese e andrebbe a beneficio non solo degli automobilisti in difficoltà economica, ma anche di tutti gli altri. Ulteriori dettagli sono ancora da definire, ma è possibile che l’esecutivo Meloni ricalchi la formula usata nel 2022 dal Governo Draghi, spiegata in questo approfondimento.
Stop diesel Euro 5 in Piemonte: come funziona
L’altro nodo da sciogliere è quello che riguarda lo stop alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte. Si tratta di una misura prevista nel 2021 per rispondere alla procedura d’infrazione contro l’Italia avviata dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea (Cgue), che aveva condannato il nostro Paese per la pessima qualità dell’aria registrata nelle Regioni della Pianura Padana (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto).

Panorama di Torino
Doveva entrare in vigore nel 2025, ma è stata anticipata per scelta della Giunta regionale. Se confermata, si applicherà su circa 620.000 veicoli (diesel Euro 0-5, benzina Euro 0-2 e Gpl e metano fino a Euro 1) nei 76 Comuni con più di 10.000 abitanti, che non potranno circolare sui mezzi incriminati dalle 8 alle 19 dei giorni feriali, fra il 15 settembre 2023 e il 15 aprile 2024.
Le soluzioni, come Move-In
Adesso, però, Regione e Governo lavorano per rimandare il blocco. Le valutazioni sono in corso, con una serie di approfondimenti tecnici al via già dal 29 agosto. L’ultimo aggiornamento ufficiale arriva da una nota congiunta dei ministeri dell’Ambiente, dei Trasporti e degli Affari europei:
“Fare il punto sui risultati conseguiti nella tutela della qualità dell’aria dalle misure fino ad oggi implementate concretamente dalle amministrazioni nazionali e locali e, in questa prospettiva, rivalutare la misura della Regione Piemonte per lo stop ai veicoli diesel euro 5 dal prossimo 15 settembre e lavorare a una serie di soluzioni normative per aggiornare l’impegno del Governo italiano per tutelare l’ambiente, nel solco degli accordi con l’Europa, ma facendo i conti con la nuova realtà post-Covid e alla luce di altre iniziative messe in campo per abbattere le emissioni”.
L’idea – riportata da Il Sole 24 Ore – è quella di rinviare lo stop al 2025, come inizialmente previsto, e contemporaneamente lavorare a un nuovo piano sulla qualità dell’aria e sostituire i veicoli più inquinanti con incentivi alla rottamazione. La decisione potrebbe arrivare la nella prossima settimana. Nel frattempo, resta la scatola nera di Move-In, il servizio che consente di utilizzare i mezzi fuori-legge per un numero preciso di chilometri (qui e qui le informazioni sul sito ufficiale della Regione).