Noleggiare un'auto nuova invece che acquistarla è qualcosa che stanno scegliendo di fare sempre più italiani. A confermarlo, ancora una volta, sono i numeri divulgati dall'Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria che rappresenta il settore dei servizi di mobilità, che annunciano il raggiungimento di 1 milione e 300mila veicoli noleggiati in Italia.
Una crescita continua
La crescita che tutto il settore del noleggio auto ha visto in questi primi sei mesi dell'anno è stata pari al 47% rispetto allo stesso periodo nel 2022. Si tratta di un aumento importante, pari a 308.950 veicoli, cioè il 33% di tutte le nuove immatricolazioni.
Del totale 1.197.000 auto sono state prese in locazione con formula a lungo termine da aziende, pubbliche amministrazioni e privati (con partita IVA o solo codice fiscale) e 135.000 sono state prese in locazione a breve termine, per esigenze turistiche o di business. La crescita più grande si è registrata nel noleggio a privati con 163.000 unità, circa il 14% del totale.

Fiat Panda

Dacia Sandero

Lancia Ypsilon
I modelli preferiti
Ancora una volta, i modelli di auto più noleggiati nei primi sei mesi dell’anno sono stati quelli del Gruppo Stellantis. Al primo posto, in particolare, ha dominato la Fiat Panda, seguita al terzo dalla Lancia Ypsilon, al quarto dalla Fiat 500 e al quinto dalla Jeep Renegade.
Il secondo posto della classifica, invece, è stato conquistato dalla Dacia Sandero, seguita al sesto posto dalla Toyota Yaris Cross, la seconda auto non del Gruppo italo-francese.
I modelli più noleggiati nei primi 6 mesi del 2023 | |
Fiat Panda | 50.679 unità |
Dacia Sandero | 26.135 unità |
Lancia Ypsilon | 19.864 unità |
Fiat 500 | 19.839 unità |
Jeep Renegade | 19.744 unità |
Toyota Yaris Cross | 19.721 unità |
Volkswagen T-Roc | 17.795 unità |
Fiat 500x | 16.701 unità |
Dacia Duster | 16.555 unità |
Renault Captur | 16.502 unità |
Il Presidente di Aniasa, Alberto Viano, ha commentato:
“L’avanzata della mobilità a noleggio nel nostro Paese segue da diversi anni un trend inarrestabile, solo leggermente rallentato dalla pandemia e oggi accelerato anche dalla necessità di imprimere una svolta alla transizione ecologica del nostro vecchio parco circolante”