A tre anni dal lancio della seconda generazione, la Dacia Duster si aggiorna con il più classico dei restyling di metà carriera.
Si tratta di un restyling di fino: da fuori cambia nei dettagli, con le novità principali che si concentrano dentro e, soprattutto, sotto il cofano, con l'arrivo di un nuovo motore da 150 CV - che va a posizionarsi direttamente al vertice della gamma - abbinato ad un cambio automatico doppia frizione. Le premesse ci sono tutte: fidatevi, la Duster non è mai stata così comoda. Ecco come va.
Clicca per leggere:
Esterni | Interni | Guida | Curiosità | Prezzi
Esterni
Le forme e le proporzioni da SUV sono quelle di sempre, con la Dacia Duster 2021 che ricalca il precedente MY in quanto a dimensioni: è lunga 4 metri e 34, alta 1,69 e larga 1,80, con l'altezza da terra che è sempre importante, di 21 cm.
Guardandola negli occhi, impossibile non notare i nuovi gruppi ottici a LED con firma luminosa diurna a a forma di Y rovesciata, molto simile a quella che abbiamo già visto sull'ultima generazione di Sandero e sulla più recente Jogger, dettaglio che da un tocco di modernità in più a tutto l’anteriore. Lo stesso motivo poi lo ritroviamo anche sulla griglia, più elaborata e sottile.

Il profilo cambia poco, giusto nel design dei cerchi in lega che possono essere scelti sia da 16 che da 17", mentre anche al posteriore debuttano nuovi fari - non più concavi nella forma - che riprendono il design a Y visto all'anteriore. In alto, il piccolo spoiler sul lunotto ha una forma diversa. Una curiosità, pensate quanto influisce l’aerodinamica sull’efficienza: tutte queste modifiche hanno permesso di ridurre di 5,8 g le emissioni di CO2 a km.
Interni
Dentro, la novità più importante è sicuramente l’infotainment, con la grandezza dello schermo touch che passa da 7 a 8” e, di serie, è compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, mentre solo sull’allestimento top di gamma è possibile avere la connettività Wi-Fi. Un bracciolo anteriore tradizionale, scorrevole ma non regolabile in altezza, sostituisce i due più piccoli che, prima, erano incorporati nei sedili, mentre il climatizzatore non cambia e rimane sempre analogico e gestibile attraverso tre solidi rotori.

L’abitacolo è spazioso anche per cinque persone ed essendo la Duster principalmente pensata per l’utilizzo con la famiglia, con questo restyling si è posta particolare attenzione alla connettività: nella parte bassa della consolle centrale ci sono 2 prese USB è una 12 V (prima ce n'era solo una alloggiata nella cornice dello schermo dell'infotainment), e altre due USB si ritrovano sul tunnel posteriore.
Le superfici sono quasi tutte plastiche piuttosto rigide, ma gli accoppiamenti e gli assemblaggi sono di buon livello ad eccezione che nelle parti basse e più nascoste alla vista. Attingendo dal listìno degli optional poi è possibile personalizzare la macchina con oltre 100 accessori aftermarket sia per gli interni che per gli esterni, all’insegna dello sport all’aria aperta e dell’avventura.
Guida
Una delle novità principali del restyling è sicuramente il motore 1.3 turbobenzina da 150 CV abbinato di serie alla sola trazione anteriore e ad un cambio automatico a doppia frizione a sei marce. Avete mai guidato la precedente Duster? Ecco, a livello di comfort sembra di essere su un’altra macchina, veramente un bell’upgrade soprattutto in quelle situazioni di traffico e di utilizzo in città dove l’automatico è indubbiamente più comodo. Ogni tanto ha qualche esitazione in scalata e si avverte un minimo di slittamento, ma sono dettagli che non inficiano sull'ottima resa.
La spinta del 1.3 è buona così come la ripresa con 250 Nm di coppia, con il motore che è progressivo nell’acquistare velocità; non ci si devono aspettare scatti fulminei, ma è quanto basta a completare la maggior parte dei sorpassi in sicurezza. A parte questo, la Duster è sempre la Duster: non è stata toccata nel telaio e nell’assetto e questo non è un male, dato che il modo di stare in strada è sempre stato uno dei suoi punti di forza
L’assetto è equilibrato, un ottimo compromesso - nel senso buono del termine - per rendere al meglio in tutti i contesti in cui la Duster potrebbe essere utilizzata. Le sospensioni assorbono bene anche le imperfezioni più marcate dell’asfalto, grazie anche ai cerchi che arrivano al massimo a 17” di diametro e a pneumatici dalla spalla importante. Al tempo stesso, il rollio in curva è contenuto - c’è, ma non è esagerato - e la stessa cosa vale per il beccheggio in frenata.

Lo sterzo è demoltiplicato il giusto considerando che siamo sempre su SUV alto da terra e reazioni troppo veloci e brusche potrebbero metterne in crisi la stabilità. È leggero, omogeneo non particolarmente preciso e diretto, con il carico che non può essere modificato elettronicamente. C’è infatti una sola modalità di guida in aggiunta a quella base, la Eco, che va ad influire esclusivamente sulla risposta del motore tagliando parecchia potenza per contenere i consumi.
Nel corso della prova abbiamo percorso circa 150 km, con una media segnata dal computer di bordo di 6,4 litri ogni 100 km, oltre 15 km e mezzo al litro. Molto buona l’insonorizzazione soprattutto dal motore, con i fruscii aerodinamici e il rotolamento delle gomme a fare capolino una volta superati i 100/110 km/h.
La visibilità è eccezionale per via delle ampie superfici vetrate e la linea di cintura bassa, mente per quanto riguarda la dotazione di dispositivi di assistenza alla guida è ancora scarsa: di serie ci sono il cruise control tradizionale, la frenata automatica di emergenza e il rilevatore di un altro veicolo nell’angelo cieco. Un passo indietro quindi rispetto alla concorrenza, una cui grande fetta conta già sulla guida autonoma di livello 2.
Curiosità
La Dacia Duster si conferma inarrestabile anche in fuoristrada. Anche se per pochi minuti, abbiamo avuto modo di provare il 1.5 diesel da 115 CV a trazione integrale, e ci ha stupito l’ottimo rendimento sui terreni accidentati, tra twist, guadi, salite fangose e pendenze laterali di oltre 30 gradi superate come se nulla fosse.

In caso di visibilità nulla, un grande aiuto viene dalle telecamere perimetrali che fanno da occhi nei momenti più difficili, mentre per i percorsi più impegnativi è possibile bloccare il differenziale centrale attraverso la leva sul tunnel vicino al cambio. In più, la prima marcia è molto corta per gestire al meglio la coppia e tirare la Duster fuori da ogni situazione difficile.
Prezzi
La Dacia Duster restyling è già configurabile sul sito ufficiale e ordinabile nelle concessionarie, con le prime consegne a partire già da settembre 2021. I prezzi partono da 12.950 euro e ci sono quattro allestimenti disponibili, con il GPL che, a parità di livello, costa 500 euro in più del benzina da 90 CV e la trazione integrale che si può avere solo sul diesel a 2.200 euro in più.
Peccato che il cambio automatico sia disponibile solo in abbinamento al 150 CV e non ai benzina meno potenti e al Diesel. Parte da 22.150 euro e si può avere solo in allestimento top di gamma Prestige a cui volendo, possono essere aggiunti pochi optional e tutti dal prezzo contenuto. La vernice metallizzata costa 610 euro, i sedili in pelle 500, le telecamere a 360 gradi 260, la ruota di scorta 250 e l’accesso keyless 240.