Chi "tiene famiglia" e cerca un’auto pratica, spaziosa e compatta non per forza deve scegliere un SUV. O, perlomeno, non ancora, perlomeno finché non spariranno anche le ultime monovolume. C'è però chi ci crede ancora - fortunatamente, aggiungiamo noi - come BMW, che rinnova la sua Serie 2 Active Tourer.
Cresce la dotazione tecnica, la qualità degli interni ma non cambiano le dimensioni, confermandola una delle pochissime monovolume premium rimaste sul mercato. La approfondiamo nel nostro Perché Comprarla.
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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi
Pregi e difetti
Ci piace | Non ci piace |
Qualità costruttiva | Pochi portaoggetti chiusi |
Piacevolezza di guida | Infotainment durante la guida |
Dotazione tecnologica | |
Ampia gamma motori |
Se è vero che i SUV vanno di moda, la Serie 2 Active Tourer si rivolge a chi dei trend non si cura oppure a coloro che, volontariamente, vanno controcorrente. In entrambi i casi, difficile rimanere delusi da un’auto fatta così bene, con queste doti dinamiche e così versatile.

Più che difetti, dunque, è meglio parlare di "sbavature" o di aspetti che possono essere migliorati. Per esempio, si avverte la mancanza di un vano portaoggetti capiente che possa essere chiuso con uno sportellino, celando il contenuto agli occhi indiscreti. Peccato, a questo proposito, che il cassetto anteriore non abbia la serratura. Il nuovo sistema di infotainment, poi, risulta a tratti complesso da utilizzare durante la marcia.
Dimensioni, bagagliaio e spazio
La Serie 2 Active Tourer non supera i 4,4 metri di lunghezza, rimanendo dunque compatta. Allo stesso tempo riesce a essere slanciata: gli sbalzi sono ridotti, davanti la calandra è generosa e prominente, con le lamelle ad apertura automatica per favorire aerodinamica o raffreddamento secondo le necessità. Al contrario i fari sono più sottili ma sempre con la doppia firma a LED inconfondibile.

Dietro l’impatto è minimale senza rinunciare ad un tocco di aggressività con i fanali a L rovesciata ed effetto lava interno. La fiancata sfoggia le maniglie a filo carrozzeria, un tetto parallelo al terreno e la finestratura che sale verso la coda.
Capitolo praticità e spazio: una carrozzeria regolare, sviluppata in altezza, è una garanzia quando si parla di abitabilità interna. È capiente anche il bagagliaio, che però perde diversi litri nelle versioni mild hybrid (415 litri), mentre le versioni termiche partono da 470 litri.
L’apertura è generosa e la soglia bassa più di quanto offrirebbe qualsiasi SUV, dunque pratica anche per i carichi più pesanti. Buoni i materiali di rivestimento e ad aumentare la praticità ci sono due vani laterali, due ganci superiori, 4 anelli e una presa a 12V.


La presenza della batteria nell'esemplare della nostra prova implica che non si possa sfruttare appieno il doppio fondo, dunque non c’è modo di riporre la cappelliera - magari si poteva optare per quelle morbide - o di regolare l’altezza del pavimento. Comunque resta un pozzetto sfruttabile per oggetti di dimensioni medie. Il divano si abbatte in configurazione 40:20:40 ma l’asso nella manica della Serie 2 Active Tourer è il divano scorrevole, che si paga a parte.

Anche dietro l’accesso è ampio e si è colpiti dalla sensazione di ariosità e di luminosità. Tanto lo spazio per la testa, buono per le ginocchia anche per chi è alto oltre 1,90. Il posto centrale è più rigido ma la console è modellata per agevolare gli spostamenti. Nella parte alta ci sono due bocchette dell’aria e due prese USB-C. Sul bracciolo centrale ci sono due portabicchieri.
Le misure | |
Fuori | |
Lunghezza | 4,18 metri |
Larghezza | 1,79 metri |
Altezza | 1,25 metri |
Passo | 2,42 metri |
Dentro | |
Bagagliaio | 100 + 96 litri |
Plancia e comandi
Per scelta di materiali, qualità degli assemblaggi e colpo d’occhio, l’abitacolo della Serie 2 Active Tourer sembra proprio di categoria superiore. Abbandona la classica disposizione dei comandi BMW, dunque addio alla maggior parte dei tasti fisici che ora sono raccolti solo sul bracciolo centrale, che sembra come sospeso e contribuisce a dare la sensazione di una vera lounge. Sensazione amplificata, poi, da un’illuminazione ambientale personalizzabile.

La tecnologia shift by wire, quindi completamente elettronica, del cambio, consente di sfruttare tutto lo spazio sottostante al tunnel, ricavando un enorme portaoggetti aperto e ben rivestito. Poco davanti ci sono anche le prese di ricarica USB-C e 12V, i portabicchieri e un comodissimo vano per ricarica wireless che ospita smartphone di ogni taglia e li tiene in posizione con un supporto.
Il cassetto anteriore non si chiude a chiave, non è molto generoso nelle dimensioni o nella regolarità delle sue forme e non è rivestito. Un altro piccolo vano è sotto l’imbottitura stessa del bracciolo, ma poco sfruttabile. Anche sui pannelli porta i materiali sono di altissima fattura, persino quando sono dure le gomme trasmettono comunque una sensazione di qualità. I vani, però, non sono rivestiti.

Venendo all'infotainment, davvero ottima la risoluzione di entrambi i display. Quello centrale, rivolto verso il guidatore, si può comandare con gli input vocali “Ehi BMW” ma nella vita di tutti i giorni si preferirà usare il touch. La reattività è elevata, così come è semplice la struttura della home, ma di icone e di scritte ce ne sono veramente tante. Del resto ci sono decine e decine di funzioni diverse, comprese le impostazioni del clima, anche se i comandi base restano sempre fissi nella parte bassa.

Tra i vari sistemi connessi ci sono anche Alexa, Sportify integrato e ovviamente Android Auto e Apple CarPlay senza cavo, che tra l’altro “travasa” le proprie app anche sul menù BMW.
Il sistema si aggiorna over the air e consente anche un controllo da remoto dell’auto tramite l’app MyBMW, che dà perfino una panoramica visiva attraverso le telecamere esterne e quella interna. Il cruscotto digitale, che sembra un tutt’uno col display al centro, è accattivante, poco personalizzabile ma c’è tutto quel che serve ed è chiaro, così come l’head up display.
Come va e quanto consuma
La BMW Serie 2 Active Tourer si guida davvero bene. Bella la posizione di guida, che consente anche di regolare il sedile piuttosto in alto - anche se avremmo preferito la cintura regolabile in altezza - per godere appieno della visuale tutt’intorno che è ottima. Aiutano il terzo finestrino ampio alla base del montante anteriore, sottile, e gli specchietti posizionati sulla portiera così da non ingombrare.

Il volante è molto piacevole da impugnare e comanda uno sterzo consistente e un avantreno preciso. Si irrigidisce troppo, per i nostri gusti, nella modalità Sport che però è configurabile in ogni parametro, quindi ognuno imposta la sue preferenze. Tornando alla guidabilità, nelle curve la Active Tourer non cede al rollio, resta sempre composta, si appoggia bene ed è molto stabile dunque il baricentro rialzato non si percepisce, e anche alle alte velocità la senti connessa alle tue mani e al tuo sguardo.
Eppure, nonostante la compostezza e la rigidità generale dell’assetto, le sospensioni riescono ad assorbire senza problemi anche le irregolarità più profonde. Per dovere di cronaca, il modello in prova ha i cerchi da 18 pollici.
Abbiamo guidato la 223i e dunque la versione equipaggiata col 2.0 4 cilindri da 204 con un modulo mild hybrid a 48V che aggiunge 55 Nm di coppia e 19 CV, portando i valori complessivi a 218 CV e 360 Nm. È un propulsore ibrido molto pronto, pieno nell’erogazione, perfino brusco se vuole, che sa fare lo 0-100 in 7 secondi e 241 km/h di velocità massima, ed è anche molto ben isolato acusticamente.

Il cambio automatico è sempre di serie, è un 7 rapporti a doppia frizione impercettibile nelle cambiate e reattivo ogni volta che si desidera e fluido in città, dove tra l’altro si può usare l’auto hold per aumentare il comfort. Ecco, il feedback col pedale del freno non ci ha convinto del tutto. La prima parte della corsa è quella che rigenera dunque non c’è una connessione diretta, intuitiva, tra piede e comando, bisogna premere con decisione quando ci si vuole fermare, non basta accarezzare il pedale.
Ci si deve dunque abituare a gestire questa doppia risposta, con un passaggio che però non sempre avviene in maniera fluida. Menzione d’onore al sistema di telecamere che è eccezionale per le tante funzioni e, soprattutto, per risoluzione e visibilità anche di notte! In autostrada, invece, non c’è traccia di fruscii aerodinamici.
Venendo ai consumi, in città si fanno circa 12 km con un litro di benzina. In extraurbano si fanno quasi 19 km/l e in autostrada se ne fanno 18 km. Dunque la media è vicina a 16 km/l, cioè 6,3 litri per 100 km.
Versione provata | |
Motore | 2.0 turbobenzina mild hybrid |
Potenza | 218 CV |
Coppia | 360 Nm |
Cambio | Automatico a 7 marce |
Trazione | Anteriore |
Prezzi e concorrenti
La gamma è aperta dalla 218i da 136 CV che, nell’allestimento base, costa 34.500 euro circa. Salendo al Luxury, quello della nostra prova, costa quasi 37.000 euro, mentre si superano i 38.000 con la top di gamma M Sport.
Le mild hybrid 220i, da 156 CV, e la 223i che vedete partono rispettivamente da 36.500 euro e 40.000 euro. Se su ques’ultima si vuole la trazione integrale xDrive si sale a 42.000 euro. La 218d, la turbodiesel da 150 CV, parte da poco meno di 38.000. Nel corso del 2022 arrivano anche le plug-in 225e e 230e, da 245 CV e 326 CV, che promettono oltre 80 km di autonomia in elettrico.

La rivale diretta risponde al nome di Mercedes Classe B. Poi c'è anche la Volkswagen Touran, che è più lunga e ha diversi anni sulle spalle, come del resto la Renault Scenic.
E le monovolume finiscono qui: si passa direttamente ai crossover, come la Peugeot 3008 che nella variante 5008 offre i 7 posti, non più disponibili per la BMW. Ovvio, ci sono anche i SUV premium compatti, come la X1 che nel 2022 è rinnovata, ma di base costano tutti un po’ di più.