Per il lancio della nuova generazione di Porsche 911 gli uomini marketing di Zuffenhausen hanno deciso di agire controcorrente: prima le presentazioni delle versioni più potenti e poi, dopo qualche mese, il debutto delle motorizzazioni meno estreme.

È successo così per la 911 classica prima, arrivata prima in allestimento S e poi in versione normale, e per la 911 Turbo poi. A marzo infatti abbiamo visto la Turbo S con i suoi 650 CV e oggi, a più di 4 mesi di distanza, è il turno della Turbo normale.

Stesso motore, stessa accelerazione

Che poi definire “normale” una coupé da 580 CV e 700 Nm di coppia può risultare estremamente riduttivo, ma tant’è. Potenza e coppia spremuti dallo stesso 3.8 litri biturbo benzina a sei cilindri (naturalmente boxer) che assicura un’accelerazione da prima della classe: 2,7” per coprire lo 0-100 km/h, esattamente come per la Turbo S. La Cabrio ci mette un battito di ciglia in più: 2,8”. Esattamente lo stesso tempo della GT2 RS, la 911 più potente a listino.

Porsche 911 Turbo (2020)
Porsche 911 Turbo (2020)

Cavalli e coppia sono trasmessi a tutte e 4 le ruote attraverso il cambio PDK doppia frizione a 8 rapporti, per una velocità massima fissata a 320 km/h. Una vera supercar col classico stile da Porsche 911 Turbo: carreggiate e passaruota allargati (+45 millimetri all’anteriore, +20 al posteriore), alettone posteriore e aerodinamica ancora più raffinata. In più ci sono cerchi in lega specifici: 20” all’anteriore e 21” al posteriore.

Va forte, frena forte

Tenere a bada tutta l’irruenza della Porsche Turbo richiede una meccanica non banale: ecco quindi il Porsche Traction Management, per trasferire la coppia tra gli assi (con quello posteriore sterzante), impianto frenante maggiorato con dischi in acciaio da 408 mm all’anteriore e 380 mm al posteriore, disponibile anche in materiale carboceramico (come quello della Turbo S) e pinze anteriori a 10 pistoncini.

Porsche 911 Turbo (2020)

C’è poi il sistema PASM (Porsche Active Suspension Management) di serie, grazie al quale si può abbassare l’assetto di 10 mm, irrigidendo le sospensioni per ridurre ulteriormente il rollio e dando la massima stabilità in curva. Come optional si può anche avere il PDCC (Porsche Dynamic Chassis Control), con barre antirollio attive.

Com’è fatta

Al di là dell’aerodinamica rivista la Porsche 911 Turbo sfoggia luci full LED, la classica striscia luminosa posteriore e all’interno presenta il classico arredamento della serie 992 della sportiva tedesca. In più si può pescare a piacimento tra i vari optional come impianto audio Burmester, sistemi di assistenza alla guida di Livello 2 e tanto altro, mentre il Chrono Pack è offerto di serie.

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