Quando finirà la crisi dei chip? Domanda da un milione di euro alla quale nessuno può rispondere con certezza e nel frattempo il mondo dell'auto, già colpito in pieno dalla crisi economica dovuta alla pandemia, arranca. Produzione rallentata e fabbriche chiuse: ultima in ordine di tempo quella di Melfi dove il Gruppo Stellantis assembla Fiat 500X, Jeep Compass e Renegade.

Se infatti i piani prevedevano un ritorno in fabbrica degli operai per il 6 settembre, la penuria di semiconduttori ha costretto il Gruppo italo francese a prolungare lo stop fino al 13 settembre. Ma non è tutto, secondo quanto riportato da un comunicato stampa della FIM-CISL (la Federazione Italiana Metalmeccanici) la previsione è che non si lavorerà per più di 5-6 giorni nell'arco dell'intero mese. E all'orizzonte non sembrano esserci che nuvole.

Mal comune

Lo stop alla fabbrica di Melfi, tra le più grandi e importanti di Stellantis sul suolo italiano con una produzione annuna di 400.000 unità (il 50% circa delle auto prodotte nel Bel Paese), arriva in un periodo particolarmente difficile per il Gruppo: la mancanza di chip ha infatti imposto uno stop anche nello stabilimento di SevelSud (Abruzzo), la più grande fabbrica europea di furgoni, dove vengono assemblati i vari Fiat Ducato, Peugeot Boxer e Citroen Jumper/Relay.

Anche lo stabilimento di Cassino si dovrà fermare per qualche giorno: Stellantis ha infatti comunicato che le linee di Alfa Romeo Giulia e Stelvio subirà un nuovo fermo il 3 settembre, dopo lo stop del 30 agosto.

Sono invece riprese, dopo circa 2 mesi di stop, le operazioni a Pomigliano d'Arco, dove nasce la Fiat Panda e prossima casa dell'Alfa Romeo Tonale. Anche in questo caso la lunga sospensione era dovuta alla "chip shortage" e le previsioni globali non lasciano spazio a troppo ottimismo.

L'allarme dei sindacati

Nella giornata odierna (ieri 31 agosto) abbiamo inviato al Governo e ai vertici del Gruppo Stellantis una richiesta di convocazione del tavolo ministeriale dell’automotive richiedendo la presenza dei vertici del Gruppo e del governo

ha commentato Ferdinando Uliano, Segretario nazionale Fim Cisl.

Al centro dell’incontro sicuramente dovranno esserci le discussioni già aperte per quanto riguarda gli aspetti collegati ai piani industriali del Gruppo e le motorizzazioni ma in particolare, nella richiesta di convocazione del tavolo, abbiamo sottolineato l’urgenza che si è determinata in questi giorni con i semiconduttori che secondo gli analisti si protrarrà ancora per diverso tempo. Ci aspettiamo in tempi brevi una risposta concreta e immediata di convocazione del tavolo

Di certo le risposta da parte di Stellantis non potranno essere definitive e chiare per via di una crisi che si protrae da tempo e coinvolge l'intero mondo dell'auto (e non solo), per motivi esterni alle logiche aziendali.

Stellantis non è infatti l'unica a soffrire per la mancanza di chip: il Gruppo Volkswagen, Mercedes, BMW, Land Rover, Tesla, Ford: la lista è lunga e comprende praticamente ogni costruttore auto del Globo.

Amministrazioni nazionali e big della tecnologia si stanno muovendo per provare a risolvere la situazione con la creazione di nuove fabbriche di chip: da Bosch a Intel (per la quale l'Italia potrebbe essere un'opzione) c'è grande movimento, ma nell'immediato difficilmente la situazione potrà migliorare.

Se infatti da Taiwan arrivano segnali di ottimismo, molti analisti ritengono che la crisi dei chip continuerà per buona parte del 2022.

Fotogallery: Jeep Compass restyling