Per gli appassionati di auto sportive e da competizione, non soltanto francesi, sentir parlare di Dieppe suscita un po' la stessa sensazione evocata dal sentir parlare di luoghi come l'edificio di Corso Marche a Torino, che è stato (anche in tempi tutto sommato recenti) sede storica delle officine Abarth.
La località francese che ha tenuto a battesimo l'attività del costruttore Alpine, legato sin dalle origini a Renault tanto da diventarne una sorta di reparto sportivo e ospitandone parte della produzione una volta acquisito, è una sorta di luogo mistico che oggi la nuova strategia del Gruppo promette di portare a nuovi livelli di popolarità.
Dalle carrozzerie in vetroresina alle regine dei rally
La creazione dello stabilimento risale al 1969, quando il crescente successo del geniale Jean Rédelé, fondatore delle officine Alpine, rese necessario trovare una sede più grande per la produzione in serie delle sue vetture sportive.
Rédélé aveva infatti iniziato nel dopoguerra a elaborare la popolare utilitaria Renault 4CV per le competizioni, arrivando poi a realizzare carrozzerie fuoriserie in vetroresina per ridurre il peso e migliorare la dinamica.
L'azienda, battezzata Alpine, nacque nel 1955 con la produzione delle prime sportive in piccola serie battezzate A106 e A108, seguite nel '62 dalla A110, frutto di un progetto nuovo concepito intorno a un innovativo telaio tubolare con meccanica di derivazione Renault.
Quell'auto iniziò a dominare le competizioni rallystiche portando il nome di Alpine ai vertici dello sport automobilistico e facendo crescere la collaborazione con Renault, a cui nel 1966 l'azienda di Dieppe fu affiliata ufficialmente.

L'era delle piccole sportive
Nel 1973, Alpine divenne a tutti gli effetti una società sussidiaria di Renault, con il nome di Société des Automobiles Alpine Renault, e la fabbrica un centro d'eccellenza per lo sviluppo di modelli da competizione e stradali anche per la Casa francese.
Da qui uscirono le leggendarie Renault 5 Turbo stradali e da competizione, oltre alle versioni sportive marchiate Alpine delle stesse R5 e successive, fino alla fortunata Clio Willams e alle sue eredi marchiate Renault Sport, come la Spider del '95 e le Clio V6 dei primi Anni 2000.

Le prime elettriche con Bolloré
Il primo approccio alla produzione di veicoli a batteria arrivò nel 2015, quando a seguito di un accordo, lo stabilimento di Dieppe iniziò a produrre le citycar elettriche BlueCar per conto del costruttore francese Bolloré, disegnate da Pininfarina e messe in servizio in alcune città anche italiane.
Per l'occasione, la fabbrica, che al momento era concentrata sull'assemblaggio delle Clio R.S. da competizione e di altre vetture sportive per competizioni monomarca, affontò un primo rinnovamento con l'installazione di linee di produzione dedicate a gruppi elettrici e batterie, mettendo a frutto la sua elevata specializzazione nella produzione di veicoli in piccole tirature.

Il ritorno della A110
Terminato l'accordo con Bolloré nel 2016, il complesso di Dieppe affrontò una nuova fase di aggiornamento per preparare il rilancio del marchio Alpine, coinciso con l'arrivo della sportiva a due posti A110, erede spirituale dell'omonimo modello storico. Nel 2018, dopo soli sei mesi, la fabbrica aveva già raggiunto le 1.000 unità mentre nel 2019, con l'esemplare numero 7.176, la nuova sportiva a motore posteriore aveva eguagliato i volumi produttivi dell'antenata dopo appena due anni circa di produzione.

Il passaggio all'elettrico
Ed eccoci al presente. Nel 2021, nel presentare il piano Renaulution che ha come punto cardine un graduale passaggio all'elettrico, il Gruppo Renault ha confermato il ruolo di Alpine come brand sportivo destinato a marchiare nuovamente le versioni ad alte prestazioni delle Renault, riprendendo il posto del reparto Renault Sport, e soprattutto lanciando una nuova gamma di vetture sportive a batteria.
Il 28 gennaio scorso, il Gruppo ha confermato che il primo dei tre nuovi modelli 100% elettrici della futura gamma Alpine, un crossover noto come Alpine GT, sarà prodotto nella fabbrica di Dieppe a partire dal 2025: lo stabilimento attualmente sforna la A110 al ritmo di oltre 3.000 unità l'anno e impiega poco più di 300 dipendenti e sarà al centro di un programma di rinnovamento oggetto di un nuovo investimento congiunto.

Naturalmente, il sito di Dieppe è compreso anche nel piano strategico di riduzione dell'impatto ambientale, per il quale la direzione dello stabilimento e il comitato direttivo hanno firmato, nel febbraio 2021, un documento con cui si impegnano ad attuare politiche prevenzione e riduzione dell'impronta ambientale e dell'impatto sulla salute delle proprie attività.
Il tutto attraverso nuove procedure di controllo dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera, dell'utilizzo delle materie prime, della riduzione dei rifiuti e della massimizzazione del loro recupero, della prevenzione della contaminazione del suolo e delle acque sotterranee oltre che del controllo del consumo di acqua e degli scarichi in ambiente acquatico, dell'inquinamento acustico e dell'aria e dei rischi legati ai processi chimici.
La scheda di Dieppe
Inaugurazione | 1969 |
Proprietà | Renault Group |
Collocazione | Dieppe, Dipartimento Seine-Maritime, Normandia, Francia |
Superficie complessiva | 91.000 metri quadri di cui 38.000 coperti da edifici |
Dipendenti impiegati | 304 (al 31 dicembre 2021) |
Capacità produttiva | oltre 5.000 unità l'anno |
Altre attività | - |
Modelli attualmente prodotti | A110 |
Modelli storici più importanti prodotti | A 108, A110 (1969-81), A310, A610, Le Mans, Clio Williams, Clio RS, Megane RS stradali e da competizione |
Modelli di prossima produzione | Alpine GT (dal 2025) |