“Se passare dai motori a combustione a quelli elettrici è stato ed è un passaggio epocale, trasformare le vetture in computer viaggianti sarà ancora più difficile e complicato per l’industria dell’auto”. Questo il pensiero di Jim Rowan, nuovo amministratore delegato di Volvo, che abbiamo intervistato in occasione della sua visita in Italia al Volvo Studio di Milano.

Dall'auto al software

Lo scozzese di cinquantasei anni ha preso il posto di Hakan Samuelsson a gennaio e ha più di trent’anni di esperienza a livello globale nei settori dei beni di consumo e della tecnologia. Si è occupato di digitalizzazione, innovazione, disruption, engineering e supply chain e vanta un passato in Dyson, Blackberry e Ember Technologies.

Ha ben chiaro in testa che:

"L’elettrificazione è molto di più delle semplici batterie ed è un mondo che riguarda la tecnologia, la chimica, la gestione della potenza di calcolo. Tutti gli ambiti saranno interessati a 360°, dalla sicurezza all’automazione, dalla connettività alle personalizzazioni, dalle luci alle applicazioni".

Il software avrà un ruolo cruciale e sarà uno dei componenti più importanti delle auto. Per questo il brand svedese se lo scriverà in casa.

"La decentralizzazione di questa funzione non è efficiente perché rallenta tutto il processo di sviluppo e aggiornamento e non è garanzia di qualità".

La creazione di Zenseact (costola del costruttore svedese dedicata, tra l’altro, allo sviluppo della tecnologia di guida autonoma) è stata strategica e la strada è ormai segnata in tal senso.

Volvo Embla interni
Volvo Embla interni

I giovani sono il target

Uno degli obiettivi principali è quello di riuscire ad attrarre le fasce di clientela più giovane. Si tratta di un target che usa canali specifici anche nella comunicazione, come TikTok, Instagram, lo streaming, gli avatar. Un universo che probabilmente non sarà neanche interessato alla proprietà dell’auto ma piuttosto all’abbonamento, proprio come accade già per i cellulari. E non è un caso che, corso del mese di giugno appena concluso, gli abbonamenti di Volvo siano cresciuti del 122% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Del resto le auto elettriche costano ancora molto e ci vorrà un po’ di tempo prima che raggiungano la parità rispetto alle auto con i motori termici. Jim Rowan però è sicuro che "con l’aumento dei volumi diminuiranno i costi e anche i prezzi scenderanno, rendendo quindi le auto a zero emissioni accessibili a una base di clientela più ampia".

Per raggiungere questo obiettivo servono comunque anche macchine più piccole, proprio come quella che arriverà da Göteborg nel 2024 che sarà, naturalmente elettrica e connessa, ma anche più economica.

Fiducia nel futuro

Entro il 2030 l’azienda produrrà solo auto 100% elettriche e già nel 2025 rappresenteranno il 50% della produzione. Nessun timore quindi di fronte alla stretta decisiva dell'Europa sulle emissioni. Volvo userà tutti i canali di vendita possibili e nei primi sei mesi del 2022 il numero di auto vendute online è aumentato dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Volvo Concept

Ma le sfide per Jim Rowan sono molto ambiziose e il contesto in cui si sta muovendo non è certo dei più semplici. I colli di bottiglia nella produzione dovrebbero migliorare nel secondo semestre di quest’anno e definitivamente azzerarsi nel corso del 2023, ma la guerra e lo spettro della recessione certo non aiutano a fare programmi o comunque bisogna essere pronti a navigare in acque molto agitate.

Fino ad ora però la domanda dei clienti di Volvo non è assolutamente in calo e anzi, quella in particolare per le auto elettriche, è in netto aumento. Le auto elettriche rappresentano il 7,6% delle vendite totali nei primi sei mesi dell’anno.

Jim Rowan è così pronto ad affrontare il futuro di Volvo:

"Questo è un momento difficile ma ci sono anche grandi opportunità e, più velocemente ti muovi, più sarai pronto a coglierle"