Fine dello sciopero. I benzinai riaprono in tutta Italia, dopo la protesta di 24 ore – sia al servito che al self service – iniziata alle 19 del 24 gennaio e terminata alle 19 del 25 gennaio. Doveva durare due giorni, ma l’incontro col Governo ha fatto cambiare idea ai sindacati, usciti comunque insoddisfatti dal confronto con il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).
Ora che le tutte stazioni carburanti sono di nuovo in funzione, quali sono i prezzi di benzina, diesel, Gpl e metano? Purtroppo in salita, come negli ultimi 10 giorni, con la verde che supera addirittura i 2 euro/litro (€/l) al servito, contro gli 1,996 euro/litro di ieri.
I prezzi alla pompa
Per avere una panoramica completa, diamo uno sguardo ai dati pubblicati da Quotidiano Energia (QE) ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

Rifornimento diesel, ancora più alto della benzina
Il prezzo medio nazionale in modalità self della benzina si attesta a 1,872 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,859 e 1,883 euro/litro (media no logo a 1,869 euro/litro). Quanto al prezzo del diesel, sempre in modalità self, la media è pari a 1,914 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,904 e 1,926 euro/litro (no logo a 1,907 euro/litro).
Venendo al servito, il prezzo della benzina in media è di 2,007 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 1,961 e 2,061 euro/litro (no logo 1,920). La media del diesel è arrivata invece a 2,051 euro/litro, con i singoli player tra 2 e 2,107 euro/litro (no logo 1,957).
Il Gpl si muove infine tra 0,792 e 0,804 euro/litro (no logo 0,771), mentre il prezzo del metano si posiziona in media tra 2,022 e 2,279 euro/kg (no logo 2,152).
Prezzi benzina e diesel (26 gennaio 2023)
Tipo rifornimento | Benzina (€/litro) | Diesel (€/litro) |
Self service | 1,872 | 1,914 |
Servito | 2,007 | 2,051 |
Come va il petrolio
Tutto questo a fronte di un mercato del petrolio sostanzialmente stabile. Il Brent – riferimento in Europa – oscilla infatti tra gli 86 e gli 87 dollari al barile ($/b), mentre il Wti – riferimento in America – viaggia sugli 80 dollari al barile. Come mai?
Stando a quanto raccolto dalla Reuters, i mercati internazionali non sembrano preoccuparsi troppo, visto che gli Stati Uniti stanno liberando meno scorte di greggio del previsto, tranquillizzando chi temeva una scarsità di offerta.
Intanto, però, i prezzi dei carburanti in Italia continuano ad aumentare, dopo il mancato rinnovo del taglia-accise. E i benzinai rimangono sul piede di guerra. Le mosse del Parlamento sul decreto Trasparenza decideranno il futuro dell’agitazione.