Il bello di Mazda è che le auto le fa sempre di testa sua. Vale per tutto: design, tecnica e guidabilità. E non poteva che esser così anche per il primo modello 100% elettrico di cui si parla da mesi, la MX-30.

Un’auto “strana” da vedere, ma soprattutto da capire in termini di filosofia progettuale caratterizzata dalla scelta di utilizzare una batteria più piccola di molte concorrenti: 35,5 kWh.

Abbiamo seguito la sua genesi qui su Motor1.com e soprattutto su InsideEVs.it con un approfondimento tecnico dedicato che spiega le ragioni degli ingegneri giapponesi. Ma adesso che la macchina è pronta e sta per arrivare in Italia (il lancio commerciale è previsto dopo l’estate) possiamo iniziare a dirvi come va con le nostre impressioni di guida.

Com'è fuori

Volendola classificare secondo il vocabolario di mercato, la si può definire un crossover coupé. Quello che la distingue da tutte le altre sono le portiere che si aprono a libro e che rendono l’entrata molto scenografica, ma anche più complicata perché bisogna abbassare la testa e spostare il sedile, un po’ come sulle auto a tre porte.

Mazda MX-30, la prova

Ma se non ci fossero queste scomodità, non si potrebbe parlare di vezzo. E l’MX-30 non sarebbe unica nel suo genere, oltre che romanticamente ispirata alla RX-8.

La carrozzeria lunga 4,4 metri (le dimensioni sono analoghe a quelle della CX-30 da cui deriva) rompe con gli schemi anche a livello stilistico introducendo uno stile molto più “robusto” rispetto alle Mazda che conosciamo condito con una forma da navicella. Piaccia o no, trasmette sicuramente modernità e anche un senso di protezione che potrebbe esser gradito al pubblico femminile.

Com'è dentro

Ingresso alla zona posteriore a parte, l’abitacolo accoglie molto bene. E non è solo una questione di comodità di sedili ed ergonomia del posto guida, ma anche di atmosfera ricreata grazie alle tonalità calde dei materiali e alla specialità degli stessi.

In primis le rifiniture in sughero, molto belle da vedere e da toccare. E anche i rivestimenti in materiali plastici riciclati che assumono forme e consistenze molto piacevoli, dalla pelle al tessuto lanoso. Il tutto senza prescindere dall’ergonomia generale. Ma per approfondire il tema vi rimandiamo a questo articolo.

Lo spazio è buono davanti, ma un po’ ridotto dietro, soprattutto in altezza e ovviamente luminosità per via dei vetri piccoli. Il bagagliaio misura invece 350 litri.

Mazda MX-30, la prova

Piacere di guida

Come specifico nel video, ho guidato pochissimo: 30 chilometri circa nel traffico romano. Troppo poco per valutare l’auto a dovere, ma quanto basta per rendersi conto di come Mazda sia riuscita a sperimentare a modo suo alcune soluzioni tecniche interessanti in materia di auto elettriche.

La prima riguarda il suono del motore ricreato a bordo per trasmettere il senso di velocità in modo molto naturale. E vi invito ad ascoltarlo direttamente guardando il video.

Mazda MX-30, la prova

La seconda è la naturalezza della guida che non obbliga a reimpostare le proprie abitudini come accade su altre elettriche, spesso troppo reattive e talvolta scomode da guidare. Perchè nella vita di tutti i giorni scattare da 0 a 100 km/h nel minor tempo possibile rischia di fare danni alla  cervicale.

Dunque il bello di questa Mazda è che la risposta dei comandi, dall’acceleratore al pedale del freno, fino all’intensità della rigenerazione (modulabile su 5 livelli con le palette al volante) sono sempre omogenei.

Ti sembra di guidare un’auto “tradizionale” di buona potenza (i CV sono 145, ma la coppia dell’elettrico garantisce un immediatezza ben superiore), solo molto più fluida e incredibilmente silenziosa.

Mazda MX-30, la prova
Mazda MX-30, la prova

Non ho avuto modo di testare i tanti ADAS di serie, ma guidando in città un difetto l’ho riscontrato a livello di visibilità laterale a causa dell’ampio montante reso necessario dalle portiere a libro.

Per via dell’autonomia di 200 km dichiarata in media (ciclo WLTP) la MX-30 è destinata ad un uso prevalentemente cittadino, ma vi dico che come tutte le Mazda il setting dell’auto consente di togliersi più di una soddisfazione fra le curve di un fuori porta in giornata.

Comfort

Vi ho già detto della silenziosità, favorita anche da un ottimo smorzamento delle vibrazioni trasmesse alla scocca, che è ovviamente più rigida per via del pacco batterie. Mi è piaciuto anche l’assetto rialzato, ma tarato bene per non compromettere il piacere di guida.

A bordo invece ho trovato particolarmente comoda e morbida l’imbottitura dei sedili, coerentemente con il senso di accoglienza di cui vi ho già scritto.

Mazda MX-30, la prova

Autonomia e tempi ricarica

Impossibile misurarli in questo test e ci ripromettiamo di farlo appena possibile. A sensazione il dato dell’autonomia di 200 km va letto in modo realistico tant'è che nel ciclo cittadino Mazda dichiara circa 260 chilometri.

Gli indizi che portano a scommettere che quest’auto sia particolarmente efficiente ci sono. Un esempio è il sistema di riscaldamento/raffreddamento della batteria con sistema a pompa di calore. 

Mazda MX-30, la prova

D’altro canto la batteria di dimensioni limitate ha motivato gli ingegneri giapponesi ad ottimizzare l’auto a 360 gradi. A proposito: se vi state chiedendo perché Mazda non ha previsto un pacco batteria più grande, trovate la risposta qui.

Riguardo la velocità di ricarica, la MX-30 è dotata di un caricatore da 6,6 kW in corrente alternata e da 50 kW in continua che si traducono rispettivamente in 3 ore e 36 minuti, per il 20-80%.

Mazda MX-30, la prova
Mazda MX-30, la prova

Quanto costa

La gamma si compone di tre allestimenti Executive, Exceed, Exclusive con prezzi da 34.900 a 39.350 euro, ecoincentivi esclusi. L’allestimento più sensato in termini di i rapporto prezzo/dotazioni è quello di mezzo con un listino base 37.600 euro.

Dalla sua la MX-30 può contare su una buona dotazione di serie che arriva a includere sempre e comunque navigatore (con Apple CarPlay e Android Auto), videocamera posteriore, sensori di parcheggio, cerchi da 18, tutti i principali ADAS oggi disponibili sul mercato e addirittura l’head up display.

Nel confronto con le principali concorrenti per prezzo e dimensioni, come Hyundai Kona, Peugeot e-2008, DS3 Crossback e Volkswagen ID3 bisogna ovviamente tenere conto delle dimensioni della batteria che destinano la MX-30 ad un uso prevalentemente cittadino come seconda auto.

Fotogallery: Mazda MX-30, la prova