I tempi stanno cambiando, forse anche troppo velocemente e per le classiche e amate auto sportive a motore endotermico non è sempre una bella notizia, visto che molti modelli, se non sono ancora stati sacrificati sull'altare dell'efficienza energetica e della sicurezza, con l'incombere della guida autonoma rischiano di esserlo a breve.
In quest'ottica, dunque, c'è quasi da esser grati a BMW per la sua perseveranza nell'offrire modelli sportivi classici che accettano meno compromessi possibile, cosa in procinto di accadere anche con la nuova Serie 2 Coupé che a differenza di Serie 1 e Serie 2 Gran Coupé non adotta il pianale a trazione anteriore ma conferma l'impostazione a trazione posteriore del modello precedente, considerato uno dei migliori della sua categoria.
Dedicata agli appassionati
La nuova BMW Serie 2 a due porte provata in anteprima con due esemplari pre-serie ancora mascherati sulla pista del centro sviluppo BMW di Maisach, rimane un'auto per veri appassionati. Ecco perché in barba alle ottimizzazioni e alle economie di scala, non cede allo schema "tuttoavanti" come le sorelle già citate, ma conserva la trazione posteriore o integrale con prevalenza al posteriore e non rinuncia nemmeno al motore a 6 cilindri.
L'architettura la condivide, come del resto le altre Serie 2, in gran parte con le Serie 3 e 4 e ci sono anche alcune analogie con la Z4, specie negli schemi delle sospensioni che sono più o meno gli stessi. Tuttavia, la Serie 2 definitiva dovrebbe essere più rigida rispetto alla Serie 4 perché, come ha sottolineato il project manager Martin Gruber, "Acustica e comfort non sono altrettanto rilevanti per i clienti di questo modello, che si aspettano invece un'auto più sportiva e meno filtrata".
Nel complesso anche la scocca è diventata più rigida del 12% rispetto alla generazione precedente, la F22, cosa che a sua volta amplia le possibilità di configurazione del telaio e aumenta la precisione nella sterzata. In aggiunta, le modifiche all'assale anteriore consentono di regolare il camber con un angolo ancora più negativo, accelerando la reattività dello sterzo.


Spazio all'immaginazione
Se sulla tecnica abbiamo indicazioni piuttosto precise, per l'aspetto non possiamo sbilanciarci: il camuffamento dei prototipi è terribilmente spesso e non lascia intuire molto sul design, tuttavia nel corso del test ci è stata data la possibilità di dare una veloce occhiata a un esemplare "pulito" in una stanza chiusa e in attesa del debutto, previsto per giugno con vendite al via dal 2022, possiamo dire che ha buone possibilità di riavvicinare chi non ha gradito troppo le ultime divagazioni stilistiche della casa.
Le proporzioni riprenderanno comunque quanto visto finora, con un cofano molto lungo e una parte posteriore abbastanza corta, con misure leggermente cresciute iniziando dal passo, allungato di 51 millimetri, dalle carreggiata che hanno guadagnato 52 millimetri all'anteriore e 31 al posteriore, e nella misura delle ruote, con la possibilità di montare cerchi fino a 19" anche sui modelli non troppo spinti.



Il top inizia integrale
L'offerta al lancio si sa che includerà i modelli a 4 cilindri 220i, 220d, 230i e il 6 cilindri M240i inizialmente a trazione integrale xDrive e successivamente anche con la sola trazione posteriore. La M2 seguirà nel 2023. Per tutte quante pare però che il cambio automatico ZF a 8 rapporti sia destinato a essere l'unica opzione possibile.
Bastano 4 cilindri?
Venendo alle versioni disponibili per il primo test, abbiamo iniziato con la 230i a trazione posteriore, dotata del familiare turbo da 2 litri e 245 CV che, ad essere onesti, ha probabilmente già tutto ciò di cui c'è bisogno. Come per le serie 3 e 4, il motore B48 è "facile", molto fluido e veloce quanto basta, con scatto da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi.
Ciò che si nota già anche dopo pochissimi metri è la natura estremamente agile, quasi iperattiva, della nuova Serie 2, che addirittura rispetto all'M240i ha l'asse anteriore più leggero è quindi ancora più agile e vivace. Le reazioni sono incredibilmente veloci, lo sterzo sembra ancora un po' "sintetico", leggero, ma certo non sminuisce il divertimento.

Il bilanciamento, con distribuzione del peso prossima al 50:50, è perfetto. L'auto ha molta trazione, ma ti fa sempre sapere che la spinta arriva dalle ruote posteriori soprattutto quando, come sull'auto provata, il telaio non è adattivo ed è presente il differenziale a slittamento limitato opzionale.
I sedili sportivi standard calzano come un guanto, l'abitacolo appare nel complesso stretto ma non scomodo, quasi avvolgente, e grazie ai molti irrigidimenti il comportamento sembra ancora più nitido e diretto con meno oscillazioni laterali. Il test comprendeva anche qualche passaggio sul bagnato e un po' di guida di traverso, non difficile da ottenere ma grazie allo sterzo molto diretto tutto arriva in modo sono istintivo e progressivo.

M240i, l'antipasto dell'M2
Il 4 cilindri è davvero buono e con un "carisma" sopra la media, ma il 6 cilindri B58 resta un altro mondo: dopotutto, con 374 CV e 500 Nm, ha già più potenza della prima M2 e un'elasticità tale da rendere tutto semplice, con una riserva di energia che motori a 4 cilindri altrettanto potenti semplicemente non possono generare. Lo 0-100 ferma il cronometro a 4,5 secondi, la velocità è autolimitata a 250 km/h, ma i dati ovviamente non dicono tutto.
Circa il come e soprattutto quanto velocemente spinge la avvicina in effetti molto alla vecchia M2, e la presenza delle sospensioni adattive MSport opzionali, stavolta presenti, mostrano quale livello di intelligenza sia stata raggiunta persino dagli ammortizzatori. Anche su tratti di strada molto brutti, l'auto non perde mai la sua compostezza, lo sterzo rimane molto diretto e "giocoso" ma sempre facile da controllare e il comfort di marcia rimane sempre eccellente, anche nelle modalità di guida più sportive.
Un plauso aggiuntivo va alla messa a punto della trazione integrale: anche gli appassionati più intransigenti della trazione posteriore scopriranno che non impone quasi nessuna rinuncia, anzi, la M240i xDrive con differenziale a slittamento limitato standard sembra fondamentalmente un'auto a trazione posteriore, tranne per il fatto che ha molta più aderenza quando serve, ossia ad esempio quando è bagnato. Dove una M2 fatica a restare in asse, la 240 percorre la traiettoria a una velocità incredibilmente elevate pur mantenendo un comportamento divertente.
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