La nuova Audi RS 6 Avant è stata svelata. La super station wagon è arrivata così alla sua quarta generazione: rispetto alla precedente è ancora più aggressiva e, da un punto di vista meccanico, compie un enorme salto in avanti con l'introduzione delle quattro ruote sterzanti e la tecnologia mild hybrid.

Arriverà nelle concessionarie nel corso del primo trimestre del 2020, con i prezzi per il mercato italiano che non sono ancora stati annunciati. Va ad inserirsi in una nicchia di mercato, con le uniche rivali che al momento sono la Porsche Panamera Turbo Sport Turismo e la Mercedes-AMG E 63 S Station Wagon. Riuscirà a confermare il successo della precedente generazione? Ecco quali sono le differenze tra le due super familiari.

Una questione di sguardo

Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto
Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto

Che la nuova RS 6 sia molto più cattiva della vecchia lo si capisce fin dal primo sguardo. Le linee tagliate e tese - guardate, per esempio, il cofano - prevalgono su quelle muscolose e morbide, con alcuni elementi che vengono direttamente dalle sorelle R8 (le prese d'aria verticali ai lati del paraurti) e A7 Sportback (i gruppi ottici matrix LED con tecnologia Laser).

La larghezza complessiva cresce di 2 cm per lato, la griglia frontale è più bassa e larga - quasi a voler divorare la strada che corre sotto - inglobando i sensori dei sistemi di sicurezza ADAS e la sottile feritoia tra cofano e griglia ricorda quella dell'ultima A1 e della gloriosa Audi quattro. Sparisce inoltre la scritta nella parte bassa del paraurti.

Il V8 ora è mild hybrid

Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto
Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto

Sotto il cofano c'è sempre un V8 da 4.0 litri biturbo solo che adesso, invece di erogare 560 CV (605 nella versione Performance), ne scarica a terra ben 600. L'accelerazione da 0 a 100 km/h è completata in 3,6 secondi (contro i 3,7 della Performance 2018) e la velocità massima tocca i 305 km/h.

Questa quarta generazione però, oltre a crescere di potenza, introduce elementi che prima d'oggi mai avevamo visto su una RS: a supporto del motore troviamo un sistema mild hybrid a 48 V che aiuta nella spinta e nel contenere in consumi, con 4 degli 8 cilindri che possono essere disattivati per lo stesso fine. Optional ci sono le quattro ruote sterzanti e le sospensioni adattive sportive (quelle a controllo elettronico sono di serie).

I cerchi fanno la differenza

Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto
Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto

Il profilo è la vista che meno cambia tra le due generazioni considerando che anche la lunghezza complessiva è praticamente identica. Tutti i pannelli sono nuovi ma l'unica grande novità che riguarda la carrozzeria è la nervatura subito al di sotto delle maniglie che collega idealmente le enormi ruote.

E qui le cose tra la nuova e la vecchia RS 6 cambiano radicalmente. Di serie adesso troviamo cerchi da 21" e dischi freno in acciaio da 420 mm davanti e da 370 dietro, ma come optional si possono avere cerchi da 22" e un impianto carboceramico da 440 mm (in foto), il più grande sul mercato insieme a quello della Lamborghini Urus e della Bentley Continental.

Il posteriore mostra i muscoli

Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto
Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto

Così come l'anteriore, anche il posteriore "mette i muscoli". Una profonda nervatura taglia l'auto al di sotto della targa, creando un contrasto visivo con la linea ondulata del diffusore che evidenzia i due terminali di scarico (color argento di serie, neri con l'impianto sportivo optional).

A seconda del pacchetto che si sceglie, le finiture possono essere in argento satinato (come quelle che vedete nelle foto) o in nero o in carbonio, sicuramente le più scelte sul nostro mercato. Completamente nuovi i gruppi ottici a LED, che "salutano" all'apertura e alla chiusura dell'auto con uno scenografico gioco di luci.

Dentro cambia tutto

Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto
Audi RS 6 Avant, nuova e vecchia a confronto

Ma è entrando all'interno che saltano subito all'occhio le tante differenze tra le due generazioni, con la MY18 che ormai cominciava a sentire sulle spalle il peso degli anni soprattutto se paragonata alla concorrenza.

Come le Audi più recenti, al centro della consolle trovano spazio i due schermi dell'infotainment MMI Plus mentre dietro al volante il Virtual Cockpit da 10,25" raccoglie tutte le informazioni utili al guidatore durante la marcia. Spariscono tutti i tasti fisici, con le superfici in piano black che, anche se attirano inevitabilmente polvere e ditate, rendono l'atmosfera elegante e premium.

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