La nuova generazione della Mercedes Classe C ha compiuto un importante passo avanti dal punto di vista dei contenuti. La nuova serie non si è limitata a prendere ispirazione dalla più grande Classe S, ma condivide con lei moltissime componenti che ne fanno, a tutti gli effetti, una delle tre volumi di segmento D più avanzate sul mercato.

Ma l’espressione tecnologica della nuova Classe C passa anche dai suoi powertrain che ora, sono tutti elettrificati. Oltre ai diversi motori con sistema mild-hybrid, Mercedes ha confermato anche due soluzioni plug-in, che dovrebbero ricalcare quelle già proposte sul modello tuttora in commercio, ma con più autonomia elettrica. Oltre alla già annunciata C 300 e benzina/elettrica, ci sarà quindi ancora una Diesel "alla spina".

Gasolio e batteria

A confermarcelo sono stati Christian Früh, Chief Engineer di Classe C, e Dirk Fetzer, Director Product Management di Classe C, Classe E, Classe S e Maybach. La variante Diesel plug-in della nuova Classe C sfrutterà le medesime componenti elettriche dell'omologa con motore a benzina. A cambiare, dunque, sarà solo la parte endotermica che però, per il momento, non è ancora stata annunciata. Tuttavia, è possibile fare delle supposizioni.

La C 300 e conferma infatti la scelta del 2.0 turbo da oltre 200 CV e 300 Nm, ed è plausibile che la variante Diesel farà lo stesso ripartendo dall'unità da 1.951 cc con circa 200 CV e 400 Nm dell'attuale 300 de.

Nuova Mercedes Classe C (2021)

Si potenzia invece la parte elettrica, costituita da un’unità da 95 kW (129 CV) e 440 Nm di coppia integrata nel cambio alimentata da una batteria agli ioni di litio con una capacità di 25,4 kWh (contro i 13,5 di prima), struttura a 96 celle e sistema di raffreddamento dedicato. Grazie a questa, anche la versione “alla spina” della C Diesel potrà raggiungere in modalità elettrica i 140 km/h (contro 130) e aumentare la percorrenza a zero emissioni da 30 a ben 100 km.

Cento e non di più

Sempre secondo Früh e Fetzer, i 100 km di autonomia in elettrico della nuova Classe C rappresentano l'ideale compromesso per una vettura plug-in. Non si tratta dunque di un limite tecnico: volendo ci si potrebbe anche spingere oltre, ma 100 km sono stati identificati da Mercedes come la percorrenza perfetta non soltanto per il classico tragitto casa-lavoro, ma anche per fare una gita fuoriporta nel weekend senza mai dover sfruttare il motore endotermico.

Nuova Mercedes Classe C Station Wagon (2021)

Inoltre, aumentando ancora l’autonomia si rischierebbe di andare a “sforare” nel regno delle elettriche pure. Alcune, come la Mazda MX-30, modello 100% elettrico che ha una batteria di 35,5 kWh, arrivano infatti appena a 200 km. Certo, si tratta di due diversi segmenti, ma fatte le dovute distinzioni, la soluzione scelta da Mercedes può concettualmente rappresentare un'alternativa tanto ai tradizionali modelli a gasolio quanto ad alcune auto elettriche.

La seconda vita delle batterie

Parlando con i due tecnici tedeschi abbiamo affrontato anche un altro tema particolarmente sensibile in questo momento, quello della seconda vita delle batterie. Per Mercedes la durata utile di quelle della Classe C plug-in equivale a quella della vettura stessa, ma una volta finito il periodo di operatività sull’automobile non verranno buttate.

Saranno invece ancora utilizzate in appositi centri di immagazzinamento dell’energia per altri anni. Soltanto una volta che tutte le varie componenti interne avranno raggiunto il punto critico di decadimento la batteria verrà dismessa e finalmente riciclata.

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