Considerando che la nuova era elettrica coincide con il tramonto dei motori endotermici appare quasi logico che gli stabilimenti dedicati ai propulsori siano i maggiori candidati a diventare i primi siti per la produzione di componenti elettrici e batterie.

Lo ha fatto per prima Volkswagen, trasformando la fabbrica di motori Salzgitter nel primo polo produttivo, insieme a quello per l'assemblaggio Zwickau, dove ha preso vita la nuova famiglia delle elettriche. Lo ha fatto, in seno a Stellantis, anche PSA annunciando il passaggio dello storico impianto di Tremery dai motori di Diesel a quelli elettrici.

E ora, scegliendo Termoli, invece di Torino, per la gigafactory italiana, come ha detto oggi il CEO Carlos Tavares, senza però fornire altri dettagli su un'operazione che appare al tempo stesso una buona opportunità per salvare capacità produttiva e occupazione di un sito ancora strategico. Qui trovi tutte le altre informazioni sull'EV Day di Stellantis.

Un polo d'eccellenza per i benzina

Lo stabilimento di Termoli, fondato nel 1972, è stato per anni uno dei fiori all'occhiello della produzione motoristica di Fiat e Gruppo Fiat e successivamente di FCA. All'avanguardia sotto l'aspetto tecnologico, ha ospitato nel 1985 la produzione dei celebri motori FIRE, progettati per essere costruiti sfruttando elevati livelli di automazione.

Successivamente ha accolto l'arrivo delle unità con tecnologia MultiAir e più recentemente dei 4 cilindri turbo e dei potenti V6 delle nuove Alfa Romeo Giulia e Stelvio nonché delle nuove Maserati, insieme ad altri componenti come le trasmissioni anche per veicoli commerciali.

Termoli

Grandi numeri

Il sito, che occupa una superficie di 1,3 milioni di metri quadrati (di cui 180.000 coperti) e impiega all'incirca 2.500 addetti, ha superato nel 2017 (malgrado un incendio che ha provvisoriamente rallentato la produzione) i 20 milioni di motori prodotti.

Attualmente la sua capacità produttiva è di 200.000 unità giornaliere (circa 5.000 al giorno tra motori e cambi), ma ha raggiunto il record annuale nel 2009 quando dai suoi cancelli sono uscite oltre 970.000 unità.

Cosa cambierà

Stellantis, come accennato in apertura, non ha ancora fornito particolari dettagli sulle scelte alla base di questa decisione, come del resto non è scesa nel dettaglio dei piani e dei volumi di produzione delle batterie, dei modelli a cui sono destinati e delle altre operazioni strategiche, limitandosi a dire che a pieno regime si prevede di raggiungere una produzione annua di 2.000.000 di veicoli elettrici su 4 distinte piattaforme.

Ci aspettiamo quindi una serie di approfondimenti nelle prossime settimane, nel frattempo in questo articolo potete leggere la sintesi delle più importanti novità annunciate oggi sul futuro del Gruppo.

Fotogallery: Stellantis EV Day 2021