Per nessuno è un segreto che la rivalità tra Ferrari e Lamborghini sia non solo storica, ma benefica per l'industria. La costante innovazione nelle loro auto è il prodotto di quella eterna ossessione si ha nel voler nel battere il rivale. Passa anche tra Mercedes e BMW, o tra Renault e Peugeot, Ford e General Motors, Toyota e Nissan, per esempio.

Tuttavia, c'è sempre stata una notevole differenza in termini di vendite. Il Cavallino ha mantenuto un vantaggio per decenni e per varie ragioni. La prima riguarda la sua impressionante potenza di marketing, che ha posizionato il marchio non solo come un punto di riferimento delle supercar, ma anche come sinonimo di esclusività. 

Inoltre, la continua partecipazione di Maranello alla Formula 1 ha contribuito anche ad aumentarne la sua visibilità in tutto il mondo.

Da parte sua, Lamborghini ha saputo conquistare molti con le sue auto, nonostante i suoi continui problemi di liquidità in passato. La sua storia recente mostra anche una forte crescita, potenziata dal gruppo Volkswagen, che dal 1998 ne è proprietario. Da allora ha sperimentato uno sviluppo accelerato, che comprende nuovi prodotti e la conseguente riduzione del divario di vendite con la Ferrari.

Cavallino sempre rampante

Nel 2011, quando il mercato europeo dell'auto stava entrando in una profonda crisi, la situazione di Ferrari era invidiabile: 7.200 auto consegnate ai suoi clienti in tutto il mondo. Il successo dipendeva da 458, California, 599 e FF, la cui domanda sommata era di 4,5 volte superiore al volume venduto dalle due uniche Lamborghini disponibili in quell'anno, Gallardo e Aventador.

Poi, quando è arrivata la crisi, il divario tra le due marche è sceso a 3,3 Ferrari per ogni Lamborghini nel 2013 e a 2,9 nel 2014. Era chiaro che la crescita sperimentata dalla Casa di Sant’Agata, essendo molto più piccola, risultava molto più accelerata di quella di Ferrari, già più consolidata.

Il lancio della Lamborghini Huracán nel 2014 ha segnato una nuova era per la Lambo. Infatti, ha contribuito a far sì che la Lamborghini fissasse una crescita sostenuta raddoppiando le sue consegne globali tra il 2011 e il 2015. Nell'anno 2017, per ogni unità Lamborghini c'erano 2,2 Ferrari vendute.

La Urus fa la differenza

Ma il cambiamento radicale non è arrivato fino al 2018, quando è stata presentata la l'Urus. L'atteso SUV ha ribaltato il modo di intendere le sportive della Lamborghini e ha aperto l'accesso a un segmento in ebollizione.

Ferrari vs Lamborghini. Grazie alla Urus il divario si riduce

La Urus è stata la risposta di Lamborghini a una nuova tendenza di super-SUV iniziata con la Bentley Bentayga nel 2016. In realtà, entrambi i SUV condividono la piattaforma. Il successo della Urus ha incoraggiato altre marche di lusso come Rolls-Royce e Aston Martin a sviluppare modelli come il Cullinan e DBX, rispettivamente. E non è per niente.

Da quando la Urus è sul mercato, le vendite globali della Lamborghini sono balzate da 3.815 unità nel 2017 a 8.205 veicoli nel 2019, anno in cui il SUV ha compiuto il suo primo anno completo di commercializzazione sui mercati globali. In questo modo, il divario con la Ferrari è stato ridotto da quasi 4.600 unità a poco più di 1.900.

SUV: anche Ferrari scende in pista

L'effetto positivo della Urus sulle vendite della Lamborghini ha incoraggiato la Ferrari aentrare nel SUV-party. Improvvisamente, l'ex presidente Sergio Marchionne ha cambiato il suo discorso da "mai fare un SUV Ferrari" a "considerarlo come un FUV, Ferrari Utility Vehicle". In altre parole, non era più un'eresia parlare di una Ferrari SUV.

Nel frattempo, l'Urus continua a spingere la Lamborghini verso nuovi scenari. Quest'anno la società emiliana dovrebbe registrare un nuovo record con 8.800 unità, nonostante la crisi dei semiconduttori. Sono solo 1,22 Ferrari per ogni Lamborghini.

Di fronte a questo vale la pena sottolineare la solidità della Ferrari. Senza l'aiuto di SUV, il marchio mantiene la leadership, rimane il sogno di molti e vende più che mai. La domanda è se il SUV in via di sviluppo, previsto per il 2023, potenzierà la sua crescita o inciderà sulla sua esclusività?

L'autore dell'articolo, Felipe Munoz, è Automotive Industry Specialist di JATO.