Il risparmio delle risorse è un impegno che molto spesso le aziende portano avanti in modo autonomo, dandosi dei parametri che cercano di applicare in modo più o meno omogeneo in tutte le loro sedi, nelle fabbriche e nei centri logistici. Per alcune di esse, però, esistono organi, enti o associazioni che si propongono di fare da riferimenti e coordinatori tra realtà industriali non legate tra loro ma che consumano le stesse risorse.
Pensiamo all'acqua: esistono zone dove evitare sprechi e controllare i consumi è un bisogno da mettere ai primi posti nella lista delle priorità e in cui investire particolari energie. Per questo è nata l’Alliance for Water Stewardship, di cui recentemente è entrata a far parte anche Audi, primo tra i costruttori automobilistici.
Consumo bilanciato
L'obiettivo dell'AWS è appunto quello di aiutare le realtà industriali a fissare dei parametri di controllo dei consumi "su misura" per ogni area del mondo. Questi sono calcolati sulla base della disponibilità di acqua in ogni zona, del fabbisogno della popolazione locale e di tutte le altre attività che attingono alle medesime riserve.

Sulla base di questi dati e del tipo di attività da sostenere, per ciascuna realtà industriale viene fissato un obiettivo realistico di riduzione dei consumi e contestualmente delle opportunità di recupero e riutilizzo dell'acqua impiegata in processi industriali e non.

Audi, il "ciclo chiuso" dell'acqua negli stabilimenti produttivi
Attualmente, le aziende aderenti a questa sorta di consorzio sono circa 170 e, come accennato, tra i costruttori automobilistici la prima ed essere entrata a farne parte è stata Audi, che ha aderito lo scorso anno.
La Casa dei Quattro Anelli, così come altri costruttori, ha già attuato piani di risparmio dell'acqua, ancora necessaria preziosa per molte fasi del processo produttivo come la verniciatura. Gli sforzi si sono già concretizzati in diversi stabilimenti dove si utilizzano soluzioni a ciclo chiuso per recuperare, depurare e rimettere in circolo l'acqua usata nei processi industriali.
Il traguardo finale, fissato per il 2035, sarà il totale azzeramento del suo consumo in tutte le fabbriche, ma per ora l'impegno è a ridurlo maggiormente laddove la risorsa risulta più preziosa

Audi Bruxelles, il riciclo dell'acqua
Si inizia dal Messico
Il primo sito per il quale Audi si avvarrà collaborazione dell'AWS è quello di San Jose Chiapa, in Messico, uno stabilimento sorto nel 2017, primo per la Casa di Ingolstadt in territorio nordamericano e dedicato interamente alla produzione di Q5 e Q5 Sportback. Il complesso è tra i pochi ad aver già eliminato le acque di scarto e ridotto anche il rischio di contaminazione delle falde in una zona spesso colpita da siccità.

Audi, il "ciclo chiuso" dell'acqua negli stabilimenti produttivi
Questo è reso possibile da un sistema di depurazione a più fasi in grado di trattare fino a 320.000 litri l'anno d'acqua, che viene purificata con processi chimici e biologici dalle sostanze inquinanti e dai residui e infine filtrata per poter essere riavviata alla produzione. Così facendo, Audi ha ridotto la quantità di acqua attinta alla rete idrica locale di circa 150.000 litri l'anno.

Audi Messico, il serbatoio con l'acqua di riserva
In aggiunta, la fabbrica dispone di un serbatoio da oltre 230.000 litri in cui viene conservata una riserva d'acqua da impiegare nei periodi in cui il bacino della zona si trova in particolare sofferenza. AWS sta attualmente esaminando e valutando la gestione delle risorse idriche dello stabilimento per certificarne l'impatto sulla zona e proporre eventuali ulteriori soluzioni per migliorarlo.