Ha compiuto 25 anni e nonostante non sia più una giovanotta l’Audi A4 continua a correre nelle vendite, con 7,5 milioni di unità vendute dal 1994 a oggi con la versione Avant (presentata nel 1995) a prendersi il 90% delle immatricolazioni. Numeri importanti per una media premium che non vuole perdere terreno nei confronti della concorrenza, composta dalle solite BMW Serie 3 e Mercedes Classe C, regalandosi un classico restyling di metà carriera che, sia dentro sia fuori, non è affatto leggero.
Com’è fuori
Ci sono restyling molto blandi, che la carrozzeria la trattano delicatamente aggiustando poche e selezionatissime linee. Ma non è il caso dell’Audi A4. Intendiamoci, la media tedesca non viene stravolta ma i suoi tratti sono stati ben rinnovati in molti aspetti a partire dalle luci anteriori, con nuovo disegno e ora disponibili full LED fin dall’allestimento base. Al centro la classica mascherina single frame, più grossa rispetto al passato e capace di dare un aspetto più massiccio all’auto.

Anche la fiancata si rinnova con linee “spezzate” che corrono orizzontali al terreno, per una maggior muscolosità, specialmente all’altezza delle “spalle” (leggasi passaruota), più simili a quelli dell’attuale RS4. Dietro le matite dei designer hanno colpito le luci e la linea cromata che le unisce.
Com’è dentro
A prima vista l’arredamento dell’Audi A4 restyling appare inalterato, con il classico design che trasuda tecnologia e un’inappuntabile precisione per gli accoppiamenti dei materiali. Poi si guarda il tunnel centrale ed ecco la piccola grande novità: la scomparsa del rotore per gestire il sistema di infotainment. Alzando lo sguardo ecco il nuovo protagonista, ovvero il monitor da 10,1” ora touch e con grafica rinnovata, arricchito da nuovi comandi vocali in grado di riconoscere il linguaggio naturale.
Un’evoluzione nella scia di Mercedes e BMW per la quale però rimando il giudizio: la connettività sulle strade del Trentino non è mai stata buona e con lei la risposta dell’assistente vocale. In generale però si apprezza la più che buona velocità della risposta al tocco e le icone sufficientemente grosse. C’è da dire però che la rotella, seppur vecchia come concezione, permetteva una maggiore precisione nell’inserimento dei comandi.

Rimane sempre un bel vedere e gestire la strumentazione digitale su monitor da 12,3”, forse tra le migliori sul mercato. Sempre chiara e altamente configurabile rende anche superflua la presenza dell’head up display (disponibile come optional).
Piacere di guida
Ormai il mondo dell’auto avanza al ritmo dell’elettrificazione e di tutte le sue varianti che sulla Audi A4 restyling ha il “vestito” del mild hybrid, con un modulo da 12 V che all’atto pratico non si fa sentire quando si guida. Così il 2.0 TDI da 163 e 400 Nm non beneficia di potenza o coppia in più, ma si rivela leggermente meno assetato rispetto a prima.
Un’unità che non ha nel brio il suo forte, preferendo un andamento ben più rilassato anche quando si mette il Drive Select in modalità Sport. Intendiamoci, non è un motore pigro nel salire di giri, ma alla sportività di cavallerie più corpose (per non parlare dell’S5 da 347 CV e 700 Nm di coppia) preferisce una calma da passista.
Il piacere di guida è alto ma, anche in questo caso, lo si apprezza maggiormente se ci si lascia trasportare dal mood tutto comfort dell’A4, con un assetto sempre composto e attento a filtrare ogni asperità e un’insonorizzazione da studio di registrazione. Bello anche lo sterzo, mai in imbarazzo anche quando gli si chiedono movimenti repentini, anche se quanto a comunicatività siamo ben lontani da quanto sentiamo al volante di un’Alfa Romeo Giulia.
Infine gli aiuti alla guida, tarati alla perfezione nei loro interventi, con un’ottima taratura sia per quanto riguarda il cruise control adattivi sia quando si tratta di rimanere al centro della corsia. Assistenti alla guida che qui si evolvono e danno vita al Car2X, protocollo che permette (o meglio, permetterà dato che la tecnologia è ancora allo stato embrionale) all’Audi A4 di mettersi in comunicazione con altri veicoli e infrastrutture per diminuire traffico e incidenti.
Comfort
È la parola d’ordine con la quale è stata progettata l’Audi A4, che ci viene sussurrata all’orecchio a ogni metro percorso. Non è solo questione di assetto ma di ogni elemento che compone la media di Ingolstadt. Che si tratti dei sedili accoglienti, dei materiali che si incontrano con precisione millimetrica, della morbidezza delle superfici o dei comandi. Forse troppo spesso si abusa del paragone “abitacolo dell’auto = salotto di casa”, ma nel caso della Audi A4 si centra perfettamente il bersaglio.
Curiosità
Per una volta non si parla dell’auto e di ciò che la compone ma del suo mercato. Per quanto riguarda l’Audi A4 i numeri di vendite sono da sempre un fiore all’occhiello assieme al valore residuo che, rispetto alle dirette concorrenti, risulta più alto in media del 20%.

Quanto costa
La Audi A4 Avant restyling parte da 40.400 euro con motorizzazione 35 TFSI da 150 CV in allestimento base e si inerpica fino ai 57.900 della 45 TDI da 231 CV nel ricco allestimento S Line Edition. Se invece preferite la berlina si parte da 38.800 euro.
Di serie ci sono cerchi in lega da 16” (17 per le motorizzazioni dai 190 CV in su), luci anteriori full LED, volante multifunzione in pelle, climatizzatore automatico mono zona, display da 10”,1” e 2 prese USB. La lista degli optional è come al solito molto ricca e comprende luci anteriori a matrice di LED, cerchi in lega da 19”, sedili e inserti in pelle e vari sistemi di assistenza alla guida.