Tutti parlano della nuova Renault 5, tutti (o quasi) la vorrebbero e tutti sono curiosi di sapere se la sua versione di serie manterrà le proporzioni e lo stile della concept. Un prototipo che, come ormai sempre più costruttori fanno, ripropone linee e stile del passato, rivisitate naturalmente in chiave moderna.
E una Casa ricca di storia come Renault ne ha di modelli iconici da rivisitare. Ma quale sarà il futuro del design del Gruppo, alle prese con le numerose sfide lanciate dal piano Renaulution presentato qualche giorno fa dal neo CEO Luca de Meo?
Una storia importante
E proprio dal passato si parte, un passato importante da rileggere in chiave moderna ma che non sarà l’unica strada da seguire per Renault. Se infatti il nuovo corso parte dalla rivisitazione della Renault 5, il cui progetto era in cantiere da tempo e con l’arrivo di De Meo è stato rispolverato e messo in cantiere, in futuro ci saranno anche modelli completamente inediti che nulla avranno a che fare con l’heritage della Losanga.

Si sfrutterà così la grande libertà offerta dalle motorizzazioni elettriche e dalla mancanza degli organi meccanici tipici delle auto a combustione. Un esempio in questo caso è la EZ-1, la piccola elettrica a 2 posti mostrata durante la presentazione del nuovo piano industriale di Renault.
Passato e futuro quindi si mischieranno a seconda delle necessità e del segmento, col minimo comun denominatore basato sullo spazio interno, altro grande plus delle auto a emissioni zero. E i materiali: semplici ma di qualità, per non “pesare” eccessivamente sul prezzo di listino.

Come sottolineato poi l’arrivo di nuovi modelli elettrici, più o meno ispirati al passato, non farà uscire di scena le varie Renault Clio, Captur e Zoe. Certo, anche per loro arriverà il momento in cui tutto verrà messo in discussione, ma per ora rimarranno saldamente al loro posto.
Nuova identità per Dacia
Discorso differente per Dacia, brand ben più giovane rispetto a Renault e senza un patrimonio heritage dal quale pescare per lanciare nuovi modelli. La Casa, il cui design è stato affidato all’ex Seat Alejandro Mesonero-Romanos, deve quindi creare una nuova identità e a dare i primi accenni di come sarà il futuro ci pensa la Bigster Concept.
Il primo SUV compatto della Casa infatti non solo preannuncia una crescita di dimensioni per la gamma, ma anche quello che sarà lo stile delle Dacia di domani. Un domani che manterrà inalterata la filosofia di convenienza tipica del marchio, ma con ancora più tecnologia e un’immagine ancora più matura.

Basta guardare la Bigster per capire di cosa si stia parlando, col suo frontale imponente e dominato dalla firma luminosa a LED e forme ben più muscolose rispetto al presente. E poi grande impegno sul fronte della sostenibilità, non solo per quanto riguarda i motori (elettrificati ed elettrici per gran parte della gamma) ma anche sotto il punto di vista dei materiali.
Per contenere il prezzo e non “pesare” sull’ambiente Dacia punterà su materiali riciclati e riciclabili, senza puntare su elementi cromati o simili, con i quali il prezzo potrebbe crescere sensibilmente.