Vi ricordate quando le auto compatte erano le regine del mercato europeo, un periodo in cui i modelli con assetto rialzato si contavano sulle dita di una mano e nessuno immaginava che - di lì a poco - avrebbero rivoluzionato il mercato? Altri tempi, altri gusti e ora quello che era il secondo segmento per vendite in Europa è scivolato giù dal podio, sistemandosi in quarta posizione.
A superarlo sono stati i SUV piccoli e compatti, una rincorsa durata per i primi 8 mesi del 2021 e - stando ai dati pubblicati da Jato - con un calo delle compatte pari al 14% rispetto al 2020, per una percentuale del mercato scesa al 13%. E i SUV sono una doppia causa del crollo: il loro successo, unito alla crisi dei chip, ha portato le Case a scegliere di rallentare la produzione delle classiche compatte per non rallentare le linee dove si "sfornano" i SUV.
Su e giù
Un sacrificio necessario per non penalizzare i modelli di maggior successo, che però non vede crollare tutte le 10 auto compatte più vendute in Europa. Se infatti la Nuova Golf 8 (leader del segmento e del mercato) nei primi 8 mesi del 2021 ha perso l'8% rispetto al 2020, la Toyota Corolla ha visto crescere le immatricolazioni del 17%, col 90% rappresentato da versioni full hybrid.
Fa ancora meglio la Kia Ceed con una crescita del 29%, seguita dalla Niro (inserita nelle compatte anche se ha anima da crossover) con un +28% rispetto al 2020. Dall'altra parte è invece forte il crollo della Ford Focus: -49% e 55.692 immatricolazioni. Un trend che il recente restyling proverà a invertire.
C'è poi da osservare il fenomeno Volkswagen ID.3 che si piazza in ottava posizione con 43.953 immatricolazioni nei primi 8 mesi dell'anno, rappresentando l'unica auto 100% elettrica in top 10. Elettrico che fa parte anche della gamma della già citata Niro, oltre che della nuova Citroen C4, offerta anche con classiche motorizzazioni endotermiche.
Elettriche che rappresentano ora una percentuale ridotta dell'offerta, ma che in futuro si allargherà con l'arrivo della nuova Renault Megan-e, Peugeot 308 e Opel Astra. Sarà sufficiente a risollevare le sorti di un segmento ormai in costante declino?
C'è poi da considerare il fattore spazio: se i SUV infatti piacciono tanto per l'abitabilità, le compatte con le versioni station wagon mettono sul piatto capacità di carico che i modelli alti da terra difficilmente raggiungono. E se le classiche 2 volumi rappresentano la buona parte del venduto, le station riescono ancora a dire la loro mentre le 3 volumi sono ridotte ormai a una percentuale minuscola.
A chi piacciono le compatte
Numeri di vendita impietosi che però non riguardano tutti i mercati. Se infatti in gran parte d'Europa le compatte cedono il passo ai SUV piccoli e compatti, in alcuni paesi non solo tengono ma vedono le quote di mercato salire.
A calare nel 5 mercati principali per le auto compatte sono quindi "solo" Germania e Spagna, che valgono più di 3,7 milioni di immatricolazioni totali (dati 2020), poco più rispetto alla somma degli altri 3 mercati.
I vari segni meno però paiono non segnare, almeno per il momento, la sorte delle auto compatte, sempre presenti nei listini di gran parte dei costruttori. Piacciono meno ma piacciono comunque e considerando che molte di loro poggiano su piattaforme modulari e condivise (l'MQB di Volkswagen per la Golf, la EMP-2 per Peugeot 308, la CMP per la Citroen C4) le economie di scala giocano a loro vantaggio.
Secondo gli analisti di Jato quindi difficilmente si assisterà a una loro scomparsa nel breve periodo, mentre il 2030 potrebbe fare da spartiacque e portare a una profonda rivoluzione sia nelle motorizzazioni - sempre più elettriche - sia nelle carrozzerie delle auto.
E voi? Comprereste ancora un'auto compatta?