Non è mai stata specializzata quanto una Defender, né lussuosa e raffinata come una Range Rover, oppure modaiola come una Evoque o una Velar. Eppure la Land Rover Discovery è uno dei pilastri portanti della Casa inglese, uno di quei modelli che, sì, magari fa parlare poco di sé, ma per molti rappresenta tutto ciò che un SUV per famiglie numerose dovrebbe essere: spaziosa, versatile e capace di andare un po" dappertutto.
L"ultima generazione è stata aggiornata con un restyling abbastanza profondo ad inizio 2021, perciò la scopriamo in questo Perché Comprarla.
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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi
Pregi e difetti
Ci piace | Non ci piace |
Spazio e bagagliaio | Mantenitore corsia poco preciso |
Comfort di guida | Spigoli vivi del portellone |
Erogazione motore L6 | Dotazione da integrare |
Qualità costruttiva | |
Capacità in fuoristrada | |
Versatilità |
Piacevole da guidare e con un abitacolo che si trasforma in un salotto ben isolato e dentro al quale è possibile intrattenersi, rilassarsi, divertirsi in sette, la Discovery ha dalla sua parte una dote in cui eccelle, e cioè il comfort di marcia. I motori sono tutti poderosi e la dinamica di guida sorprendentemente equilibrata per un SUV di questa taglia. La tecnologia è al top, ed è anche al servizio dell"elettronica che fa funzionare i sofisticati sistemi per l"utilizzo in fuoristrada.

Andrebbe tarato meglio il mantenitore attivo di corsia, che è meno raffinato di quello di altre auto, anche meno costose, e anche il feeling col pedale del freno. L"equipaggiamento dovrebbe invece essere più ricco visto il prezzo base, e poi considerando i listini, gli allestimenti, i pacchetti e via dicendo, configurare la Discovery adatta a sé può diventare complicato (ma c"è tanto spazio alla fantasia)
Dimensioni, bagagliaio e spazio
Con 4,95 metri di lunghezza, oltre due di larghezza e un"altezza che può arrivare a oltre 1 metro e novanta, la Discovery è una vera full size. Va da sé che gestirla negli spazi stretti e in manovra non è facile, nonostante tutti gli aiuti di sensori e telecamere. Molto utile però il fatto che, con le sospensioni elettroniche ad aria, si possa abbassare l"altezza da terra di 6,5 cm, così si sale a bordo più facilmente.
Noi abbiamo avuto in prova la versione a cinque posti, ma si possono avere anche due sedili aggiuntivi estraibili elettricamente nel bagagliaio, che è enorme per capacità e molto ben organizzato. C"è una ribaltina elettrica che aiuta a tenere i carichi fermi e sorregge fino a 300 kg, e poi tante soluzioni tra cui prese di ricarica, vani portaoggetti, ganci e anche la possibilità di abbassare l"altezza della soglia d"accesso per facilitare le operazioni di carico.

Salire è a bordo è l"espressione adatta: c"è anche una bella maniglia a cui aggrapparsi posta sul montante centrale. Una volta dentro, lo spazio per gli occupanti della seconda fila è veramente tanto e va detto che, complice il pavimento centrale piatto, la Discovery si dimostra come una delle auto più comode in assoluto per ospitare il quinto passeggero.
Le misure | |
Fuori | |
Lunghezza | 4,95 metri |
Larghezza | 2,07 metri |
Altezza | 1,89 metri |
Passo | 2,92 metri |
Dentro | |
Bagagliaio | 1.231 / 2.485 litri |
Plancia e comandi
L’atmosfera a bordo è di gran classe ed elegante, tipicamente british, senza però rinunciare ad una bella dose di praticità "dura e pura". Ci sono tanti scompartimenti sfruttabili, molti dei quali nascosti in modo che non inquinino l"ambiente, e tutti i materiali utilizzati, anche nelle parti basse dell"abitacolo o sui pannelli porta, sono di prima scelta.

Anche l"aspetto tecnologico è molto curato: la risoluzione e la grafica del nuovo sistema di bordo PiVi Pro con diagonale da 11" sono eccellenti, e anche il layout della home, organizzata con schermate verticali, è facile da capire e da personalizzare. I menù sono anch"essi molto eleganti e minimali, mentre il modulo di navigazione è veramente ottimo tra efficacia e fluidità. Non possono poi mancare tutte le funzionalità di connettività, così come Android Auto ed Apple CarPlay.

Anche il cruscotto digitale è molto avanzato, con una risoluzione altissima, personalizzabile e facilmente controllabile con i tasti sulla razza sinistra del volante, che si attivano solo quando necessario.
Come va e quanto consuma
ln prova abbiamo avuto il 3.0 diesel 6 cilindri in linea da 249 CV e 570 Nm di coppia già a partire dai 1.250 giri, un propulsore omologato ibrido perché accoppiato ad un sistema mild hybrid da 48 V. Si tratta di un motore vigoroso, e abbastanza silenzioso, che fa scattare questa bestia da 3 tonnellate in ordine di marcia in 8" nello 0-100 km/h. Il cambio è un automatico a otto rapporti molto fluido.

Come anticipato, anche con l"ausilio dei sensori e delle telecamere, tra l’altro molto sofisticate, ingombri di questo tipo non sono facili da gestire né in manovra né quando si cerca un parcheggio. In più, negli spazi stretti, in manovra appunto oppure in coda, non aiuta il fatto che il feeling col pedale del freno sia un po’ spugnoso, poco sensibile.
Eccellente la taratura dello sterzo e dell’assetto con sospensioni ad aria: tutto è calibrato per essere molto morbido, le sospensioni fanno galleggiare l’auto - il rollio è ben percepibile ma controllato - e assorbono qualsiasi tipo di irregolarità in maniera ottima, così come lo sterzo, che non è diretto, in modo da non dare input nervosi, ma è progressivo e preciso e consente di impostare traiettorie pulite.

Questo a patto di non concedersi a distrazioni, altrimenti ci sarà da correggere un sottosterzo marcato e da fare i conti con tempi e spazi di frenata piuttosto lunghi. In autostrada, a 130 km/h, dove tra l’altro l’assetto si abbassa ulteriormente, i fruscii aerodinamici si sentono distintamente ma senza risultare eccessivi, comunque si può conversare senza alzare troppo la voce.

In fuoristrada la Discovery ha una reputazione da difendere e lo fa con una trazione integrale permanente con differenziali centrale e posteriore, un Terrain Response di seconda generazione per selezionare il terreno con le marce ridotte, l’altezza da terra variabile fino a oltre 28 cm, una capacità di guado di 90 cm e tanto altro, come per esempio un sistema di telecamere che consente di vedere virtualmente sotto al cofano per cosa stanno facendo le ruote.


Infine, la capacità di traino è di ben 3.500 kg ed è presente un programma per gestire le manovre col rimorchio tramite il rotore del terrain response.

I dispositivi di ausilio alla guida si attivano facilmente tramite i comodi e sempre ben visibili tasti sulla razza sinistra del volante. C"è anche un head-up display molto chiaro e completo. I fari a matrice di LED si pagano a parte e abbiamo trovato poco preciso il mantenitore attivo di corsia: a volte ci mette un po’ a intervenire, quando si è già a cavallo della linea, e inoltre non ha la funzione di centraggio nella corsia.
Nel traffico cittadino si riescono a fare circa 10 km/l. In extraurbano se ne fanno 8,5 km/l, lo stesso per quanto riguarda il dato in autostrada. La media generale perciò è di circa 9 km/l, cioè poco più di 11 l/100 km.
Versione provata | |
Motore | 3.0 turbodiesel |
Potenza | 249 CV |
Coppia | 570 Nm |
Cambio | Automatico 8 marce |
Trazione | Integrale |
Prezzi e concorrenti
Si parte da 63.500 euro per il 4 cilindri benzina e si sale fino alla soglia degli 82.000 euro con i vari allestimenti S, SE e HSE. Il benzina da 360 CV parte da circa 70.000 euro; il diesel da 249 CV Mild-Hybrid ha un prezzo di 64.600 euro e sale a circa 70.000 euro per la versione con 300 CV. La R-Dynamic di questa prova invece parte da poco sopra i 72.000 euro e arriva a circa 85.000 euro.

Affianco alle arcinote BMW X5, Mercedes GLE e Audi Q7, hanno un certo fascino il lusso pratico alla svedese maniera della Volvo XC90, la versatilità ibrida nippo-americana della Toyota Highlander o la celata raffinatezza concreta e tecnologica della Volkswagen Touareg.