Difficile non accorgersi che la seconda generazione della Kia Niro è un prodotto originale: non è un SUV, ma un crossover di segmento C dalle linee razionali e ha alcuni tocchi di modernità ben riconoscibili, come le linee del frontale o l'uso dei colori a contrasto, con novità nella tecnologia.
Solo elettrica o ibrida, full o plug-in, è da sempre la brand ambassador del marchio per la tecnologia elettrica e nel suo design si ritrovano tutte le principali caratteristiche del nuovo corso della Casa. Vediamone i dettagli, con la nostra intervista esclusiva all'Amministratore Delegato di Kia Italia, Giuseppe Bitti.
Qual è stato il ruolo della Niro nell’ambito della gamma Kia?
Sono passati cinque anni dalla presentazione della prima Niro, che ha avuto un ruolo importante nella storia del marchio Kia: si tratta, infatti, del primo modello crossover compatto di segmento C, caratterizzato dalla presenza di un motore elettrico per tutta la gamma, dal momento che, nell’ordine, la Niro è stata presentata in versione Full Hybrid, Plug In Hybrid e Full Electric.
Già nella prima versione, quindi, la Niro proponeva tre motori eco-friendly, diventando in qualche modo brand ambassador per i sistemi elettrificati, ma anche per la tecnologia avanzata, dal cambio CVT al motore ibrido a ciclo Atkinson. Questo le ha permesso di diventare popolare in Italia, e a livello internazionale.

La nuova Niro rispetta queste caratteristiche?
Un modello Kia ha di norma un ciclo vitale di 4-5 anni: la nuova Niro, commercializzata da qualche settimana, rispecchia come è cresciuto il brand in questi 5 anni sia come design che come tecnologia, continuando ad interpretare il ruolo di CUV, vale a dire Crossover o Compact Utility Vehicle, di segmento C. Qualcosa di diverso rispetto ai SUV, dall’anima fuoristradistica più marcata.
Anche la nuova Niro ha da subito la medesima gamma di motori elettrificati, Full Hybrid, Plug In Hybrid e Full Electric, aggiornati nei contenuti tecnologici, in parallelo con novità come l’elettrica EV6 o la nuova Sportage.
Un passaggio di consegne, quindi, con un design decisamente rinnovato. Da dove è partito questo nuovo percorso?
Il percorso del rinnovamento del design Kia ha una precisa data di inizio, il 6 gennaio 2021, con la presentazione del nuovo logo. In realtà, il processo era già iniziato prima, ma nelle forme nuove del logo, semplice ed essenziali ma con linee che seguono due direzioni parallele, sono compresi i principi del design dei nuovi modelli, e il messaggio che vuole trasmettere la Casa.
Il linguaggio è definito, appunto, Opposites United, forze contrapposte con linee semplici e tese, ma ben raccordate e integrate.

Quali sono i caratteri dell’attuale linguaggio di design?
Il design si declina in cinque aspetti fondamentali, che in qualche modo sono sempre riassunti nel logo, ma che troviamo in modelli recenti o futuri, dalla EV6 alla Sportage passando per nuova Rio. Bold for Nature sottolina l’integrazione con la natura e con l’ambiente, anche dal punto di vista del design; Joy for Reason è invece l’aspetto emozionale, la sensazione positiva per chi vede e utilizza una Kia, non solo per le forme, ma anche per elementi come materiali o abitabilità.
Un’innovazione anche tecnica?
Sì: con il tema Power to Progress si intende un percorso evolutivo continuo, oggi rappresentato ad esempio da EV6, tappa fondamentale della storia di Kia che ha già ottenuto molti riconoscimenti in Europa e nel mondo, per il design ma anche per la meccanica; a fine anno prossimo, per esempio, troveremo questi principi sulla grande EV9 a 7 posti, ulteriore sviluppo e completamento della gamma, con motorizzazione da 100 kW, due e quattro ruote motrici e, come la EV6, anche con la sportivissima versione GT.
Il percorso di sviluppo porterà entro il 2030 alla presentazione di ben 14 modelli elettrici, in ognuno dei quali ci sarà un passo avanti in termini di tecnologia e design.
Altre caratteristiche del design Kia?
C’è l’aspetto Technology for Life, con un design che valorizza una tecnologia arricchita e avanzata, in precedenza prerogativa dei soli dei marchi premium: questo riguarda sia l’hardware con le motorizzazioni elettriche, sia i sistemi di assistenza alla guida e interconnettività, che potranno portare vantaggi come l’assistenza rapida o le riparazioni a distanza in diretta. Infine, Tension for Serenity: nel design convivono armonicamente concetti opposti.
Di questi aspetti, qual è quello più rappresentato dalla nuova Niro?
Tutti questi elementi sono presenti in un modello come la Kia Niro: pensiamo alla tecnologia elettrica, o alla connettività. Il tema più sviluppato è però forse Joy for Reason, la positività espressa dalle forme, anche per la praticità d’uso.
Il principio Opposites United si applica anche al design degli interni, con linee contrastanti ma pulite, un abitacolo avvolgente e i tecnologici schermi da 10,3”?
Esattamente: il design degli esterni, con i particolari giochi di contrasto e correlazione delle linee, è ripreso anche negli interni della Niro. Un design che favorisce anche la praticità: per esempio, i sedili anteriori sono più sottili rispetto a quelli della Niro precedente, per garantire maggior spazio ai passeggeri posteriori, e in generale il massimo spazio possibile in rapporto a dimensioni esterne compatte.
Gli schermi aiutano sia nelle principali funzioni del veicolo, dalla guida all’infotainment e alla connettività, ma sono mirati anche alla presenza dei motori elettrici, anche con le informazioni sulla ricarica e sulle colonnine più vicine.

Nella Niro c’è poi la ricerca del minor impatto ambientale possibile, con lo studio di materiali anche inconsueti.
La Niro ha un’attenzione particolare per la sostenibilità; in realtà la ricerca ha coinvolto altri modelli Kia, come EV6 o prima la e-Soul, ma nella Niro ci sono nuove idee: per esempio, il padiglione realizzato con carta da parati riciclata, la vernice dei pannelli porte priva di composti volatili organici, i sedili in pelle "vegana" realizzati con fibre di eucalipto, oppure il materiale alla base del parabrezza che contiene il 75% di fibre riciclate. L’aspetto interessante è che questi materiali hanno un aspetto che è insieme eco-friendly, ma anche premium, per esempio al tatto.
Tutte le Niro hanno un motore elettrico, in combinazione o meno con un motore a benzina: sarà questa la strada del futuro?
L’obiettivo per Kia fino al 2030 in Europa è di aumentare la produzione da 3.000.000 fino a 4.000.000 di automobili, circa il 30% in più. Questo sarà certamente possibile con un forte impulso alla motorizzazione elettrica, con circa 2.000.000 di auto, di cui 1.200.000 full electric, grazie alla piattaforma modulare E-GMP di EV6 adattabile a modelli diversi, anche più compatti per i mercati come il nostro.
L'altra metà, 2.000.000 di vetture, avrà invece motori tradizionali, nei paesi in cui questa motorizzazione risulterà ancora vantaggiosa in tutti gli aspetti. A livello di gruppo Hyundai-Kia l’obiettivo è ancora più alto, 9 milioni di vetture, ma sempre con direzione simile, e soprattutto cercando anche strade nuove.
Per esempio?
In Australia già ora Hyundai commercializza la Nexo con fuel cell a idrogeno, e del resto Kia non è più Kia Motors, ma un provider di mobilità complessivo: sono allo studio a breve termine modelli simili a quelli attuali, ma a lungo termine soluzioni come droni per il trasporto passeggeri, veicoli per mobilità individuale, oppure auto e bus a idrogeno.
Se Kia è fornitore di mobilità, si passerà quindi dall’acquisto tradizionale al noleggio?
In effetti, le forme avanzate di noleggio per il futuro dovrebbero avere uno spazio sempre più ampio. Da una parte c’è il cambiamento delle abitudini, come abbiamo visto per lo smart working: se una persona non deve spostarsi, si può pensare a un abbonamento a tempo, o alla consivisione di una vettura.
Dall’altra parte, c’è il rincaro delle automobili, che sembra sempre più inevitabile: per esempio, il costo per utente di aggiornamento alle normative Euro 7 è stimato in 5.000 euro, anche per vetture economiche come le segmento A e B popolari in Italia. Poiché non sembra che il trend attuale sia l’aumento del reddito familiare, per l’auto sappare sia necessario pensare ad una formula di pay-per-use, di costo legato all’utilizzo effettivo della vettura.
Le nuove formule, però, dovranno essere collaudate nei giusti tempi: la massificazione di certe soluzioni può risultare difficile, come lo è e lo sarà per la diffusione di massa dell’auto elettrica, pensando per esempio ai tempi di attesa per la ricarica con molti utenti, o alla produzione e smaltimento delle batterie.
Auto sempre più costose e che devono essere sempre più efficienti, quindi: finirà l’era dei SUV, e avremo vetture più simili alla Niro?
Kia propone numerosi modelli di varie categorie: come la Sportage, modello sicuramente più "SUV" della Niro, che è stilisticamente più conservativa, soprattutto nella vista laterale. Per un cliente che non ama gli eccessi, la prima Niro e la versione attuale sono sicuramente auto adatte, ma con una particolarità di design nella nuova: si può avere il montante posteriore, come opzione prevista, con un colore diverso a contrasto, per rendere la vettura più elegante e personale.
Lo sforzo di fantasia delle Case automobilistiche di questi ultimi anni si è concentrato di più nei SUV rispetto, per esempio, alle berline tre volumi tradizionali: tuttavia, l’innovazione può passare attraverso altre forme meno fuoristradistiche e meno consuete, come ad esempio la Stonic, che ha linee più filanti e più moderne rispetto a quelle di un SUV. Ci sarà senz’altro un’evoluzione verso forme differenziate e sempre più moderne.