Nel 2023, circa 63 anni dopo la sua prima "uscita" ufficiale e circa un decennio dopo la fine della sua carriera, il motore Wankel sta tornando. Non lo farà come propulsore, quanto come generatore di energia elettrica di bordo per la versione ad autonomia estesa del SUV elettrico MX-30, ma l'occasione è buona per ripercorrerne la storia tramite una decina di modelli emblematici.
I modelli in questione appartengono ad appena quattro marchi e il motivo è semplice: sebbene innumerevoli Case abbiano ottenuto negli anni una licenza Wankel, soltanto NSU, Audi, Citroen e Mazda sono arrivate davvero alla produzione in serie a causa di vari problemi, e scoraggiati dalla crisi petrolifera del 1973 che è stata uno dei maggiori ostacoli all'utilizzo del Wankel.
NSU Wankel Spider
Tutto ha inizio nel 1964, quando NSU lancia la Spider Wankel, la prima auto di serie con motore a pistoni rotanti arrivando a costruirne 2.375 unità di lì al 1967. Montato posteriormente c'è un motore a rotore singolo da 50 CV.

In questo periodo, NSU è pioniera di questa tecnologia, inventata e brevettata dall'ing. Felix Wankel nel decennio precedente, che la Casa di Neckarsulm è la prima a portare sulle strade e non soltanto: la Spider Wankel ha successo nel motorsport e vince persino competizioni rallystiche e cronoscalate in Germania.
NSU Ro 80
La NSU Ro 80 è probabilmente l'auto più famosa tra quelle motorizzate con unità di tipo Wankel. Il suo design moderno diventa subito di riferimento ed è la prima auto tedesca ad essere votata "Auto dell'anno" in Europa. Sotto il cofano c'è un motore a doppio rotore da 115 CV.

Sebbene venerata da molti, la Ro 80 non è esente da problemi come l'affidabilità del motore che dà molto lavoro alle officine, poco prestigio del marchio per competere in questa fascia di mercato e un prezzo relativamente alto. In più, il consumo effettivo arriva a 15-20 litri per 100 km, piuttosto elevato. Malgrado questo, ne vengono costruite fino al 1977 esattamente 37.406 veicoli.
Mazda Cosmo Sport 110 S
Mazda acquisisce la licenza Wankel dalla NSU già nel 1961: i giapponesi saranno gli unici a sfiorare negli anni i due milioni di auto a pistoni rotanti fino al 2012, quando la RX-8, l'ultima Mazda offerta esclusivamente con motore Wankel, uscirà di produzione anche se i ricambi contineranno a essere prodotti ininterrottamente a Hiroshima.

Sebbene Mazda non sia il primo costruttore a lanciare il motore Wankel, la presentazione della Cosmo Sport 110 S nel maggio 1967 è una vera sensazione. I giapponesi hanno impiegato soltanto sei anni per portare sul mercato un'auto con motore Wankel a doppio rotore (110 poi 128 CV) e prima della NSU. Tuttavia, soltanto 1.176 esemplari saranno costruiti a mano per il mercato giapponese fino al 1972. Oggi un Cosmo originale vale 100.000 euro.
Mercedes C 111
Probabilmente l'automobile Wankel più famosa dopo la NSU Ro 80 e la Mazda RX-7, specie considerato che è e rimarrà soltanto un prototipo. La Mercedes C 111. Sotto forma di modellino in scala popolerà quest'auto dalla moderna forma a cuneo popolerà le stanze di moltissimi bambini per decenni.

Dopo 15 anni e un investimento di circa 100 milioni di marchi tedeschi, tra il 1961 e il 1976, Daimler-Benz lavora al motore a pistoni rotanti e allestisce alcune versioni della concept nel 1969 e 1970, con motore rotativo a tre e poi quattro giranti (C 111-II) e un design ulteriormente sviluppato.
Questa versione suscita desideri ancora maggiori tra gli appassionati di auto sportive, ma la sua produzione in serie, oggetto di lunghe e controverse discussioni all'interno dell'azienda, non sarà mai avviata.
Chevrolet Corvette XP-895 "Aerovette"
Una Corvette con motore rotativo? C'è anche quella. La cosiddetta "Aerovette", precedentemente chiamata semplicemente XP-895, simboleggia i sogni Wankel di General Motors, per i quali l'azienda spende molti soldi: 50 milioni di dollari, ovvero più di 300 milioni di euro al cambio odierno.

Intorno al 1974 dovrebbe essere lanciata sul mercato la compatta Chevrolet Vega con motore Wankel a due rotori, prima di una serie di vetture dotate di questo motore, ma anche qui la crisi petrolifera del 1973 pone bruscamente fine al progetto Wankel alla GM. E l'Aerovette? Nel 1976, l'unità a 4 rotori viene sostituita da un V8 da 6,6 litri e la concept car viene deliberata per la produzione nel 1980.
Mazda RX-7
La Mazda RX-7 aiuta il motore Wankel a tornare in auge dall'inizio dell'estate del 1978, con quasi mezzo milione di unità vendute (per l'esattezza 474.565 ) soltanto della prima generazione. Questo la rende il veicolo più prolifico di tutti i tempi con un motore Wankel. La politica di Mazda di offrire il Wankel su tutta la produzione si concluderà proprio con la RX-7.

La nuova auto sportiva è letteralmente tagliata attorno al motore. Grazie a un prezzo basso, la prima RX-7 vende meglio negli Stati Uniti rispetto alla Porsche 924 stilisticamente simile.
Inizialmente, i suoi 105 CV sono sufficienti per offrire prestazioni da vera auto sportiva, dal 1981 passa a 115 CV e supera i 200 km/h scattando da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi. Per inciso, Felix Wankel stesso riceve in dono una delle prime Mazda RX-7.
Mazda 787B
L'apice dello sviluppo per Mazda arriva nel 1991 alla 24 Ore di Le Mans. La 787B, con circa 700 CV, è la prima e resterà l'unica vettura con motore Wankel a trionfare in questa mitica gara, oltre che l'unica giapponese prima dei successi di Toyota.

Il suono della 787B? Un mixer che mescola una sega circolare e un jet da combattimento. L'anno successivo una modifica del regolamento impedisce l'utilizzo di questo motore anche se, contrariamente a ciò che si pensa, questo cambiamento non è esplicitamente mirato a ostacolare la tecnologia Wankel.
Mazda RX-8
Nel 2012, dopo quasi due milioni di motori, l'era Wankel alla Mazda finisce: l'unità Renesis ulteriormente sviluppata per la RX-8, auto dal design insolito, raccoglie molti premi. I clienti possono scegliere tra 192 e 231 CV.

Mazda ritira la RX-8 dal mercato tedesco all'inizio del 2011, visto che l'ultimo facelift non trova quasi nessun cliente e c'è anche l'obbligo di soddisfare lo standard sulle emissioni Euro 5. Esattamente 192.094 RX-8 sono uscite dalla catena di montaggio.
Mazda MX-30 R-EV
Mazda annuncia il debutto della MX-30 con motore Wankel come range extender per il 13 gennaio 2023, al Motor Show di Bruxelles. La Casa afferma che: "La Mazda MX-30 R-EV è la seconda variante della Mazda MX-30 EV. L'esclusivo concetto di ibrido seriale plug-in combina i vantaggi della guida elettrica con la lunga percorrenza dei veicoli con motori a combustione interna".

La Mazda MX-30 R-EV è sempre spinta esclusivamente dal motore elettrico, ma può aumentare parecchio la sua autonomia, se necessario, utilizzando un motore a pistoni rotanti compatto come generatore che "vive la sua rinascita in un sistema di propulsione elettrica altamente innovativo".